La serie ha come presupposto iniziale la tragica morte di Hannah Baker, la quale si toglie la vita tagliandosi le vene nel bagno di casa in seguito a una serie di traumatici eventi che includono bullismo, esclusione sociale e uno stupro. Attraverso una serie di flashback ci viene raccontata la vita di Hannah prima della sua morte. A indagare sulla sua fine sarà il compagno di scuola nonchè amico Clay Jensen, il quale trova una scatola contenente delle audiocassette sulle quali la ragazza ha registrato le tredici ragioni che l’hanno portata al suicidio. Ogni lato delle cassette si concetra su una persona diversa, ciascuno colpevole della sua morte; riuscirà Clay a rendere giustizia per la morte dell’amica?
Brian Yorkey è un librettista, paroliere e sceneggiatore americano che nel 2009 raggiunge il successo scrivendo il testo del musical di Broadway Next to normal vincendo il premio Pulitzer per la drammaturgia. Spesso le sue opere si concentrano su argomenti oscuri come dolore e malattie mentali legate alla psichiatra. Nel 2017 produce e sceneggia la serie televisiva statunitense Tredici basata sul romanzo Thirteen reasons why di Jay Asher. Nel 2018 la serie ha vinto il Premio Media Young ai Diversity Media Awards nonostante i numerosi dibattiti in diversi Paesi scatenati dai temi delicati affrontati nella serie.
Consiglio la visione di questa serie perché oltre ad essere educativa, tratta argomenti delicati come bullismo, suicidio, violenza sessuale e l’omosessualità. Inoltre fa riflettere su come certi comportamenti possono influire sulla vita delle persone che risultano più deboli e vulnerabili di altri. La delicatezza con cui affronta queste tematiche, attualmente presenti nella nostra società, costringe gli ascoltatori ad aprire gli occhi e prestare attenzione a come una parola di troppo, una foto scattata e fatta girare, dei sussurri nei corridoi possano ferire e distruggere una persona. Inoltre è un ottimo “strumento” per i genitori per comprendere le difficoltà dei loro figli, appoggiandoli e aiutandoli. Infatti credo che Thirteen reasons why permetta ai giovani di poter dare voce ai loro problemi e agli adulti di poterli ascoltare.
Presentazione realizzata da Elena Colis, Liceo Filzi di Rovereto.