Ambientata nel Regno Unito degli anni ’80, questa è la storia di un dodicenne orfano di madre, Billy, che vive con il padre, il fratello e la nonna in una modesta casa nell’Inghilterra del Nord.
Il ragazzino viene costretto dal padre a fare pugilato ma capisce subito di non essere portato per questo sport. Un giorno scopre la danza classica, si interessa e spinto da una delle ballerine, la figlia dell’insegnante di danza, prova anche lui. Billy partecipa così alle lezioni di Mrs. Wilkinson all’insaputa del padre e dei suoi famigliari.
Nel frattempo la situazione economica famigliare peggiora poiché il padre e il fratello Tony sono dei minatori in sciopero.
Dopo alcuni mesi il padre viene a conoscenza del segreto del figlio e gli vieta categoricamente di continuare dal momento che veniva considerata una disciplina da omosessuali. Fortunatamente, dopo una lunga lotta e avendo visto quanto Billy ci tiene, lo aiuta ad andare a un’importante audizione per entrare in un’accademia di danza a Londra.

Il regista del film è stato premiato con un Tony Award nel 2006 per aver diretto anche il musical prodotto da Elton John “Billy Elliot the Musical” che ha la stessa trama del film. Il musical ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è conosciuto in molte parti del mondo (ad esempio in Australia o a New York).

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A parer mio la cosa più bella del film è il messaggio che trasmette: mai arrendersi e rinunciare ai propri sogni. Infatti nonostante tanti fossero contro la decisione di Billy, lui ha continuato e ha trovato anche qualcuno che lo aiutasse. Inoltre ha trovato se stesso scoprendo questa sua passione e probabilmente grazie a questa ha capito quale fosse il suo vero orientamento sessuale, la sua identità.


Ilenia Maffei, 2CL, Liceo Rosmini di Rovereto