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Xanadu - Archivio

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Il gioco di Ender

Orson Scott Card

Nord, 2013


«Ci corre un bel pezzo di strada fra scrivere un articolo e governare il mondo.»

Sono passati ottant’anni dall’invasione aliena che ha colpito la Terra e, nonostante gli uomini abbiano vinto, l’obiettivo principale del genere umano è assicurarsi la vittoria in caso di un’altra guerra. È a questo che serve la Scuola di Guerra istituita dal governo, che ha come allievi dei bambini allontanati dalla società, cresciuti per servire e proteggere l’umanità. Tra questi spicca Andrew “Ender” Wiggins, il terzo di tre figli di una coppia, superiore a tutti per le sue abilità strategiche in campo, un genio nato con le doti di un condottiero. Costretto a perdere la sua innocenza e la sua infanzia, viene sottoposto a un allenamento costante e a una grande pressione psicologica. Presto inizia a partecipare a delle simulazioni di battaglie, che vedono come avversari due squadre. Tocca a lui, l’unico a vincere tutte queste “partite”, assumere il comando delle forze terrestri. La salvezza del genere umano è nelle sue mani.


Qualcosa sull'autore

Orson Scott Card è uno scrittore di fantasy e fantascienza statunitense. È conosciuto nel mondo soprattutto per i romanzi appartenenti a "Il Ciclo di Ender", che ha avuto origine nel 1977, e in particolare per i primi due: Il Gioco di Ender e Il Riscatto di Ender, vincitori dei premi Nebula e Hugo.

Rilanci

- I. Asimov, "Io, Robot", Mondadori, 2018;
- V. Roth, "Divergent", De Agostini, 2014;
- S. Spielberg, "Ready Player One", USA, 2018 (FILM).

Perché lo consigli

Questo libro, nonostante possa sembrare un romanzo pensato per un pubblico più giovane, è scritto in una maniera tale per cui, a mio parere, risulterebbe molto interessante anche per un pubblico adulto. La scrittura, i dialoghi e la trama sono tutti molto interessanti. Inoltre l’approfondita analisi psicologica dei personaggi ti avvicina in modo incredibile alla storia e rende molto semplice comprendere le decisioni prese dai personaggi. Lo stile con cui è stato scritto il romanzo è molto avvincente e rende difficile smettere con la lettura.



Teodora Panjkovic, 3DM, Liceo Rosmini di Rovereto