Io, Robot
Isaac Asimov
Mondadori,
2018
AMICIZIA
RELAZIONI
CONDIZIONAMENTO
«Una catena di ragionamenti validi non può che portare alla determinazione della verità.»
- Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
- Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima legge.
- Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e con la Seconda legge.
Queste sono le tre leggi della robotica, emanate da Asimov, che rappresentano il fulcro di Io, Robot, una raccolta di nove racconti. I protagonisti di ciascuno di questi racconti sono dei robot, che seguono queste tre leggi, e i loro artefici. In particolare, ci sono delle presenze ricorrenti: la robopsicologa Susan Calvin e i due amici Gregory Powell e Michael Donovan, dei collaudatori di robot. Tanti sono i dilemmi che si possono presentare con le contraddizioni che queste tre leggi vanno a creare. Questi racconti narrano di alcune vicende svoltesi in un’atmosfera ironica, ricca di intrighi e paradossi.
Qualcosa sull'autore
Isaac Asimov, nato in Russia e naturalizzato statunitense, oltre a essere stato uno scrittore, è stato anche uno scienziato e più precisamente un biochimico. Ha pubblicato intorno ai 500 libri, tra volumi di carattere scientifico e romanzi. È morto a New York nel 1992, dopo aver contratto l’AIDS tramite una trasfusione.
Rilanci
- O.S. Card, "Il gioco di Ender", Nord, 2013;
- A.C. Clarke, "2001: Odissea nello Spazio", Fanucci Editore, 2016;
- L. Ghetti, "Dove non sei tu", Coconino Press – Fandango (FUMETTO);
- S. Jonze, "Her", USA, 2013 (FILM);
- F. Herbert, "Dune", Fanucci Editore, 2012
- Tuono Pettinato, F. Riccioni, "Enigma. La strana vita di Alan Turing", Rizzoli Lizard, 2012;
- S. Spielberg, "Ready Player One", USA, 2018 (FILM);
- J. Wyndham, "I trasfigurati", Beat, 2017;
Perché lo consigli
Quello che più mi intriga di questo libro è la presenza di un grande ragionamento dietro ogni racconto. Quando lo leggi non puoi fare a meno di cercare di trovare la soluzione al grande problema che si presenta in quel momento. Inoltre il linguaggio usato e il relazionarsi dell’uomo con i robot nelle vicende è spesso molto umoristico. Non c’è mai, anche nelle situazioni più tristi, una pesantezza che rende la lettura più impegnativa. È invece molto scorrevole, soprattutto per il fatto che ogni racconto è indipendente dagli altri.
Teodora Panjkovic, 3DM, Liceo Rosmini di Rovereto