2020 - 2021

Xanadu - Archivio

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L'estate del coniglio nero

Kevin Brooks

Piemme, 2014


MISTERO VIOLENZA AMICIZIA PERIFERIA
«Allora eravamo amici. C’erano legami tra di noi: Nicole ed Eric erano gemelli, Nicole e io eravamo convinti di amarci, Pauly ammirava Eric, Eric proteggeva Nicole… Legami. Ma allora le cose erano diverse. Eravamo diversi noi. Eravamo bambini. Poi alle superiori, quando avevamo compiuto quattordici, quindici, sedici anni… a poco a poco tutto era cambiato. Sapete anche voi com’è. Il mondo diventa più grande, ci si perde di vista, gli amici d’infanzia diventano “gente che conoscevi”. Sì, li conosci ancora, li vedi a scuola tutti i giorni, li saluti ancora, ma non sono più quelli che erano. Il mondo diventa più grande.»
È un’estate come tante. Pete passa le giornate tra la noia e la voglia di non fare niente, finché una chiamata non cambia la sua vita per sempre. Al telefono c’è Nicole. Una vecchia amica, o forse qualcosa di più. Lei si trasferirà presto a Parigi con il fratello gemello Eric e vuole riunire il vecchio “gruppo di avventure” per un’ultima serata assieme. Pete accetta, un po’ titubante, ma solo se accompagnato dal migliore amico Raymond. Questi è un ragazzo bizzarro, convinto di riuscire a parlare
con il suo coniglio nero domestico. I ragazzi si incontrano nel loro vecchio covo, in compagnia di alcool e droga, con l’obiettivo di passare una divertente serata al Luna Park. Non sanno che quella sera stravolgerà la loro vita in modo irreparabile. Qualcuno scompare, e non per una notte sola. La situazione è seria, non è più un gioco da bambini e tutti devono imparare a crescere.

Qualcosa sull'autore

Kevin Brooks nasce in Inghilterra nel 1959. Da piccolo non riceve molto affetto dai genitori e questo lo porta a raccontare in modo efficace quel senso di isolamento. Suona il basso in una punk band che lascia a causa dell’ambiente violento che lo circonda. Oggi con più di venti romanzi pubblicati è uno degli autori young adult più letti ed amati, ma anche più discussi.
«Io non mando un “messaggio ai ragazzi” in nessuno dei miei libri. Non dico mai “questo è giusto”, “questo è sbagliato”, non dico mai cosa dovrebbero pensare o come si dovrebbero comportare. Non è il mio lavoro. Io scrivo semplicemente storie e cerco di rappresentare il mondo con il massimo realismo consentito all’interno di un contesto d’invenzione.»

Rilanci

Mark Haddon, Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte , Einaudi, 2003;
Richard Kelly, Donnie Darko, Pandora Cinema e Newmarket Films, 2001

Perché lo consigli

Vogliamo consigliare questo libro a tutti gli adolescenti, a tutti i ragazzi che sentono che sta avvenendo un cambiamento dentro di loro. È facile immedesimarsi nei personaggi e nei fatti raccontati, anche se non fanno parte del nostro quotidiano, essi ci rappresentano comunque. I mutamenti che subiamo ci toccano nel profondo e in un attimo non siamo più bambini. Ad un certo punto si diventa adulti e bisogna assumersi le proprie responsabilità. Conosceremo i lati peggiori di ognuno, quelli che non abbiamo mai visto o non abbiamo mai voluto vedere. Vedremo il lato oscuro del mondo, quello con cui prima o poi avremo a che fare. Il libro ci farà capire che ognuno hai suoi problemi, non solo chi li dimostra. Ci mostrerà anche come l’amicizia sia importante, nessuno viene lasciato da solo. Perché, anche contro tutto questo mondo corrotto, il desiderio di rivedere qualcuno che abbiamo perso sarà
sempre più forte.


Francesco Bruseghini e Agnese Pinter, 1DM, Liceo Rosmini di Rovereto