2020 - 2021

Xanadu - Archivio

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Venere privata

Giorgio Scerbanenco

Garzanti, 2014


«La società è un gioco. Le regole del gioco sono scritte nel codice penale, in quello civile e in un altro codice, piuttosto vago e non scritto, detto codice morale. Saranno codici molto discutibili, che devono essere continuamente migliorati, ma, o si sta alle loro regole, o non ci si sta. L’unico trasgressore alle regole del gioco che io posso rispettare è il bandito col trombone che si nasconde per le montagne: lui non sta alle regole del gioco, lui, anzi, dice chiaramente che non vuol giocare alla bella società e che le regole se le fa lui come vuole, col fucile. Ma i bari no, li odio e li disprezzo.»
La vicenda si svolge a Milano nel periodo del boom economico. Il medico Lamberti, amico di un commissario, aiuta il figlio di un potente industriale a disintossicarsi. Con il passare del tempo, Lamberti si interessa ad un omicidio per aiutare il ragazzo a risolvere i suoi problemi, indaga sulla morte di Alberta, che pare si sia suicidata. L’ambiente è quello della prostituzione e il medico dovrà risolvere l’enigma che si nasconde dietro la scomparsa della ragazza.

Qualcosa sull'autore

Giorgio Scerbaneco, nato a Kiev, a sedici anni si stabilisce a Milano. Per guadagnarsi da vivere fa molti mestieri, finché non approda nel mondo dell’editoria. Inizialmente scrive romanzi rosa, poi si dedica ai polizieschi. Nel 1968 vince il premio Grand Prix de littérature policière.

Rilanci

Giorgio Scerbaneco, Milano calibro 9, Garzanti, 1966;
Giorgio Scerbaneco, Ladro contro assassino, Garzanti, 1966;
Giorgio Scerbaneco, Il ritorno del Duca, Garzanti, 2007

Perché lo consigli

Vale la pena leggere questo libro per capire l’importanza delle donne, che non vanno sfruttate e trattate come oggetti.
Il mondo di Scerbaneco è un mondo nero e immobile perché è sempre circondato da un velo di tristezza per la sua vita e le perdite subite. In questo libro Duca Lamberti, è sempre coperto da quel velo di tristezza.
Lo svolgimento della storia dura molto, perché Scerbaneco somministra la realtà dei fatti a piccole dosi, poco per volta. Questo porta il lettore ad immaginarsi come si conclude la vicenda, ma alla fine c’è sempre qualche imprevisto che cambia il finale.


Lorenza Mazzucchi, 1DM, Liceo Rosmini di Rovereto