Il gruppo
Escono allo scoperto con il loro sound alternative/indie rock rendendolo brillantemente “selvaggio e ballerino” dopo essere stati inizialmente una cover band dei The Strokes. Il loro successo è dovuto principalmente al loro spirito indipendente, che con l’aiuto di internet ha permesso loro di farsi conoscere senza subordinazione a una casa discografica per ben due anni. Nel 2003, infatti, distribuiscono in rete Five Minutes with Arctic Monkeys, un EP che li consacra alla loro Inghilterra in brevissimo tempo. Successivamente, nel 2005, la band di Alex Turner si accorda con la casa discografica indipendente Domino Records e pubblica l’album Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not, che permette alla band di entrare immediatamente nel Guinness dei primati per il disco più venduto in una settimana della storia della Gran Bretagna. (Più di un milione di copie in otto giorni).
L’album
È il loro secondo lavoro, composto da quattordici brani molto adatti ai concerti. Non è un caso che il brano d’apertura del disco si chiami Brianstorm, una tempesta di idee che ha lo scopo di dichiarare la determinazione a ricominciare tutto da capo, una dimostrazione del fatto che la band non si è seduta sugli allori dopo il grande successo ottenuto, ma che invece ha voglia di crescere e migliorare. Fluorescent adolescent e Teddy Picker sono esempi di pezzi dal grande impatto sonoro, ballate spumeggianti dal sobrio e cadenzato brit-rock. Brani altrettanto “selvaggi” dal punto di vista ritmico sono Balaclava, The bad thing e Old yellow bricks, mentre Do me a favour e Only one who knows hanno una sonorità più morbida e pacata. Dopo la rapida affermazione commerciale che li ha resi un importante fenomeno mediatico, con questo disco gli Arctic Monkeys lasciano intravedere un barlume di maturità, anche se si tratta di una band che ha fatto dell’immaturità e di una irriducibile “giovinezza” il nucleo centrale del proprio stile, che si addice perfettamente ad una band che fa del buon rock’n roll.
Discografia
2006 – Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not
2007 – Favourite worst nightmare
2009 – Humbug
2011 – Suck it and see
2013 – AM
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