Protagonista del film è Marieme, una ragazza di 16 anni che vive in un quartiere per neri nella banlieue parigina con due sorelle minori e un fratello maggiore, Abou, che la governa come fosse il padrone. La madre, che lavora come donna delle pulizie, è totalmente assente dal contesto familiare; è infatti compito di Marieme prendersi cura delle sorelle. La sua vita opprimente e monotona prende una svolta sostanziale quando incontra un piccolo gruppo di coetanee che diventerà ben presto i suo rifugio. Il film è una denuncia della condizione della donna soggiogata alla volontà dell'uomo. Grazie al suo gruppo di amiche, la protagonista riuscirà a trovare una sua identità libera dall'influenza delle imposizioni sociali. Verrà, infatti, soprannominata Vic, che indica, per l'appunto, la victoire. Per raggiungere questo traguardo, però, deve affrontare un lungo processo di maturazione, nel quale vediamo la sua trasformazione da ragazzina a donna, passando persino attraverso un tentativo di accumunarsi alla società maschilista. Durante la sua crescita, Marieme capisce inoltre di non voler essere come le altre: sposata, con dei figli e destinata ad una vita da casalinga. Tuttavia non sa ancora cosa vuole diventare, ma ha ancora tempo per capirlo. L'intreccio è ricco di ellissi che spesso, a mio parere, complicano la comprensione. Non è infatti remota la possibilità di perdersi tra le concatenazioni delle vicende. Una pausa nella narrazione riprende le quattro amiche durante una serata di svago in una stanza d'hotel, che in tutta la narrazione sarà il loro riparo, mentre cantano e ballano sulle note della celebre canzone "Diamonds" di Rihanna. Questa è, probabilmente, la scena che più mi è rimasta impressa dell'intero film ed è la chiave per l'interpretazione del tema che, secondo me, vuole essere trasmesso dal film; ovvero che l'amicizia è lo strumento sul quale fare affidamento quando bisogna affrontare delle difficoltà. Consiglio la visione del film anche se la sua interpretazione non è immediata e inizialmente pare non trasmettere alcun messaggio.

La trama del film mi sembrava molto interessante, per questo ho deciso di guardarlo ma, una volta iniziato il film non mi è piaciuto per niente.
Le scene non hanno un collegamento tra loro e il film risulta molto noioso da guardare.
Se non avessi letto di cosa tratta il film prima di guardarlo probabilmente non sarei nemmeno riuscita a capire la storia.

Il film racconta la storia di Marieme, una sedicenne che vive insieme a sua madre, le sue due sorelle e un fratello maggiore, aggressivo, alla periferia di Parigi.
Marieme rischia di essere ribocciata a scuola così decide di lasciarla e di dare una svolta alla sua vita. Sentendosi però sola e insicura si unisce ad una gang del suo quartiere per sentirsi parte di un qualcosa.
Questo gruppo la porta, però, a cambiare la propria personalità diventando una “teppista di periferia”...
Nel film sono presenti diversi temi: uno fra questi è il cambiamento degli adolescenti. Infatti i ragazzi tendono a cambiare il loro atteggiamento e il loro aspetto fisico perché molto spesso non si sentono apprezzati dagli altri. Un altro tema è la violenza, che viene usata come espediente dal fratello per imporsi su Marieme. Anche la stessa Marieme arriva ad utilizzare la forza per ottenere soldi e rispetto, cosa che non ci si aspetterebbe all’inizio del film. La protagonista capisce a un certo punto che non vuole “essere come tutte” bensì vuole dare una svolta alla sua vita.
In una realtà dove non ci sono dei sogni da inseguire per un futuro migliore avere la meglio sugli altri, incutere paura, diventa un motivo di vita.
Consiglio vivamente questo film anche se il livello di recitazione non è alto.

La timida Marieme attraversa un periodo abbastanza difficile a scuola dove ha ripetuto la terza media già due volte, ma soprattutto a casa, dove, vista l'assenza totale della madre, viene picchiata per qualsiasi cosa dal fratello, che deve occuparsi di tutti.
La sua vita cambia quando incontra un gruppo di ragazze che la accolgono tra di loro. Questo legame mi fa pensare all’amicizia, a quella sbagliata e a quella giusta, a quella che ti aiuta a cresce e a quella che, invece, ti porta sulla cattiva strada e all’attenzione che dobbiamo porre nel costruirla.
L'unica cosa che cambierei è il finale.

Questo film narra la vita della ragazza Marieme, che ogni giorno deve accudire le sue sorelle, sopportare il fratello maggiore e la sua situazione a scuola. Proprio quando decide di abbandonare gli studi, incontra tre ragazze che sconvolgeranno la sua vita.
La storia narrata nel film mi è piaciuta, non mi ha, però, entusiasmata, soprattutto per il finale. Del film mi ha colpita soprattutto l’indipendenza di Marieme anche se le scelte da lei compiute l'hanno portata a vivere situazioni critiche e l'hanno destinata ad una vita in solitudine. La situazione vissuta dalla protagonista, secondo me, è forzata, poiché nella realtà mi risulta difficile pensare che tutto quanto le è successo, cercato o no, possa capitare ad un’unica persona.
Il film fa riflettere anche sull’importanza delle proprie scelte, in particolare riguardo all’amicizia, la quale può portare molta gioia, ma anche situazioni come quelle descritte.

Il film, anche se affronta temi attuali e legati all’adolescenza, non mi è piaciuto particolarmente perché mi è sembrato di essere di fronte ad un documentario sull’adolescenza più che a un film. La protagonista è alla continua ricerca della propria strada nel mondo e di un’identità propria in un periodo della vita molto difficile: l’adolescenza. Marienne inizia un percorso di crescita che è segnato anche da una trasformazione fisica: attraverso la rabbia, l’amore, l’amicizia, la violenza, la paura e la libertà, abbandona i suoi modi da “bambina” per scoprire il suo corpo di donna. In un mondo dominato dai maschi, l’unico modo per lei di sopravvivere è contare sulla solidarietà delle amiche: anche se si tratta di una piccola gang che tiranneggia le coetanee più deboli e si scontra con le bande rivali per il controllo del territorio e la stima dei maschi, l’appartenenza a questo gruppo è necessaria per Marienne per costruire la propria identità.

Il film racconta della storia di Marieme, una giovane ragazza che ogni giorno deve fare i conti con una vita complicata: due sorelline piccole da accudire, un fratello più grande dalle maniere brusche e dal carattere sempre scontroso e la difficile vita a scuola. È proprio dopo aver incontrato delle nuove amiche e aver abbandonato l’impegno dello studio che la vita di Marieme cambia completamente.
Il film non mi è piaciuto molto, forse perché risulta molto distante dalla realtà in cui vivo: esso trasmette un messaggio universale, tenta infatti di metterci in guardia da quello che un’amicizia sbagliata può portare a fare, ma il contesto tanto differente allontana e sbiadisce un po’ la portata del messaggio.
L’aspetto che invece mi ha colpito e che ho apprezzato maggiormente è il modo in cui Marieme, alla fine, capisce che quello che sta facendo l’ha fatta diventare una persona che in realtà non è.

Questo film mi è piaciuto ma non troppo. Ci sono scene che ti prendono e altre scene che sono morte. La storia di questa ragazza l'ho trovata molto interessante e ti racconta come questa ragazza fragile riesce a cambiare in così poco tempo. Bravi anche gli attori.

Il film subito ha attirato la mia attenzione però una volta guardato devo dire che mi ha deluso, perché sì, ha un bel significato però, è stato noioso.