Personalmente IL FILM mi è piaciuto molto, ma il finale, per me, non ha avuto molto senso o forse, speravo in qualcosa di diverso.
Mi hanno colpito molto la scioltezza con cui i personaggi utilizzano un linguaggio volgare e “di strada” e l’atteggiamento violento della gang: nella realtà in cui vivo non mi capita di avere a che fare con cose del genere e mi stupisce negativamente vedere come funziona in altri luoghi.
Allo stesso tempo i veloci cambiamenti che questo film presenta, ad esempio il passaggio da un sentimento di odio ad uno di amicizia in poco tempo, mi fa capire e sperare che tutto è possibile.

Il film "Gran Torino" è un film molto bello e coinvolgente che tratta di argomenti molto importanti come il razzismo, la guerra e di come le persone sono giudicate dalle azioni che fanno e non da come sono realmente. Come fa inizialmente la nonna di Thao con Walt.
Il razzismo è un altro grande problema nel nostro mondo. Ormai ci sono tanti di quegli stereotipi che non basterebbe una vita intera ad elencarli, che per la maggior parte non sono neanche veri. Ad esempio una persona emigra in un'altra paese perché o c'è la guerra o perché era povero, ma non in tutti i casi è vero, alcuni vanno perché gli piace vedere il mondo.
La guerra è una delle cose più brutte che esistano sulla terra, perché nessuno pensa ai poveri militari che devono uccidere il loro nemico, a loro viene ordinato e loro non hanno la possibilità di negare. Loro non sanno cosa si provi ad uccidere una persona, e dai sensi di colpa che pian piano li uccidono. Questa per esempio è la vita di Walt.
Un altro argomento è la famiglia, e dal film si capisce che la famiglia non è solo formata dalle persone che hanno il tuo stesso sangue, ma può essere formata anche da altre persone, l'importante è sentirsi felice con loro.

Ho gradito molto il film, sopratutto per i messaggi che lascia: prima di tutto di come le persone possano cambiare, e poi anche un po' del razzismo in generale. Molto toccante la fase in cui Walt aiuta Thao a diventare più "uomo", perché si possono vedere le prime forme di affetto che Walt inizia a provare per Thao.

Gran Torino, nonostante la sua uscita nelle sale risalga a undici anni fa, è un film presente, perché tratta di argomenti e avvenimenti di cui purtroppo ancora oggi si sente parlare.
Questa storia, che a tratti acquisisce una vena comica e a tratti una drammatica, parla di diversità e razzismo. Nel film vengono descritti due personaggi di due estremi differenti: Walt, il classico americano tradizionalista di vecchio stampo, e Thao, un giovane ragazzo asiatico, appartenente a un'epoca completamente diversa da quella del primo.
Penso che la cosa che più caratterizza questo film sia il cambiamento colossale di Walt, che nonostante la sua durezza e diffidenza nei confronti di Thao, finisce per instaurare un rapporto di reciproco rispetto con il ragazzo.
Ho trovato questa storia coinvolgente, emozionante e davvero molto utile a livello di insegnamento: infatti a parer mio in classe si dovrebbe proporre la visione di questo film, sopratutto di questi tempi, in cui, per fortuna, il razzismo è calato ma non è ancora sparito del tutto.
In sintesi, mi è davvero piaciuto e lo consiglio vivamente, poiché per me merita molto.

Premetto di aver guardato questo film perché quando l'ho cercato in Internet mi diceva "film drammatico/thriller", e visto che a me i thriller piacciono ho scelto questo. Il film l'ho trovato piatto senza colpi di scena, appunto credevo che fosse un thriller. Il tema che tratta alla fine è una cosa abbastanza contemporanea, e ha un bel significato. Dopo la prima ora del film ho visto che non era cambiato nulla dall'inizio e come ho già detto l'ho trovato piatto, senza colpi di scena, ne cambiamenti. L'ultima mezz'ora del film è stata più interessante, con cambiamento della trama e punto di vista. Infine, io lo consiglio di guardare per cultura generale e anche per il significato, ma dico anche che non è il mio genere e l'ho trovato in alcuni punti molto noioso.

Gran Torino è un film veramente bello.il film che racconta di come sia inutile avere pregiudizi sulle razze e di come si può cambiare.
L'inizio non mi mi piaceva tanto poi mi ha appassionato e l'ho gustato al massimo.
Un film con una bella trama, interessante(non mi è piaciuto il finale).

Gran Torino secondo me è un film molto coinvolgente e istruttivo, dovrebbe essere trasmesso nelle scuole per far capire che non ci sono differenze di pelle e che ognuno è speciale a modo suo. Mi è anche piaciuto molto come Walt si affezioni al ragazzo e come il suo comportamento burbero cambi.

il film mi è piaciuto molto perché tratta argomenti che mi stanno molto a cuore come il razzismo.
Inoltre ho apprezzato tanto il rapporto che si crea tra Thao e Walt che lotta contro i suoi pregiudizi e finisce ad aiutare il ragazzo.
Poi mi è piaciuto il fatto che si parli continuamente del contrasto tra vita e morte alludendo anche alla guerra a cui ha partecipato Walt che l'ha segnato profondamente.

Questo film oltre a essere molto bello ti fa riflettere molto sia sul razzismo sia sulla violenza. Perchè il finale è del tutto inaspettato, io non mi sarei mai immaginato che il protagonista reagisse così ,e questo fa capire che quasi sempre la violenza non è la soluzione delle cose.

Il film è senza dubbio uno dei migliori che io abbia mai visto. Nella trama vengono affrontati temi dai risvolti negativi come il razzismo, la prepotenza, la frode e il bullismo, che si risolvono con azioni dai valori positivi come la giustizia incondizionata, l'amicizia, il sacrificio dei beni materiali e di sè stesso per una buona causa. Consiglio "Gran Torino" perchè è un film emozionante e da cui si possono trarre moltissimi spunti di riflessione, insomma: il film non termina con i titoli di coda, ma resta nei pensieri anche dopo giorni.

Consiglio a tutti questo film perchè penso sia molto istruttivo sotto vari punti di vista.
Ad esempio,una delle scene che mi ha fatto più ridere del film, è quella in cui il signor Walt butta fuori di casa suo figlio e sua moglie i quali dubitando delle sue capacità, gli fanno regali che non servono, facendo un inutile discorso che è il motivo per cui li caccia. Questa scena secondo me è importante perchè con un pizzico di comicità spiega che a volte le persone, anche quelle più care, ti sono vicine solo per convenienza e per un tornaconto economico.

Questo film mi è piaciuto molto in particolare la scena in cui il protagonista riesce a difendere la sua macchina da dei ragazzini che la vogliono rubare

Devo ammettere che inizialmente ero un po' titubante riguardo questo film, forse la copertina o il nome non mi ispiravano molto, ma allo stesso tempo ero incuriosita da entrambi e ho voluto comunque provare a vederlo. Ringrazio la me stessa del passato per averlo fatto. All'inizio la visione scorreva abbastanza lentamente e non mi prendeva molto, provavo una sorta di antipatia per il protagonista, Walt Kowalski, sopratutto per il suo comportamento razzista contro i cosiddetti "musi gialli" e la cosa che mi turbava di più era che non riuscivo a capire l'insegnamento del film, o perlomeno se ne avesse uno. Sono rimasta comunque concentrata e alla fine, anche se ancora con le lacrime agli occhi, non vedevo l'ora di raccontare a qualcuno quello che avevo visto. Gran Torino tocca veramente tanti temi importanti e difficili da trattare, alcuni che rimangono tutt'oggi quasi un tabù, ma li alterna a scene che provocano anche un senso di leggerezza e ti fanno spuntare un sorriso spontaneo, quasi tenero. Una cosa che mi è piaciuta molto è il fatto che man mano che andiamo avanti proviamo sempre più simpatia per il protagonista fino ad amarlo completamente e una volta conosciuta tutta la sua storia, possiamo finalmente " crescere" insieme a lui. Questo film è brillante, assolutamente da vedere e rivedere, perché in così poco tempo riesce a scatenarti un tornado di emozioni fortissime e sopratutto perché, anche essendo semplice, riesce a cambiare qualcosa dentro di te.

questo film tratta temi molto delicati e attuali come quello dell’ ’immigrazione e dell’ ’’integrazione fra razze diverse. La trama ruota attorno alla Ford Gran Torino del protagonista, che egli stesso ha costruito nel periodo in cui lavorava per la Ford e a cui il protagonista stesso è molto affezionato. Tutto nasce da un tentativo di furto della macchina fatto dal figlio dei vicini di casa, un ragazzo minorenne in difficoltà poiché costretto da una gang locale a compiere questo gesto. Il protagonista paradossalmente, proprio a causa di questo furto, si trova costretto in una catena di eventi che lo porteranno a abbattere pian piano i propri pregiudizi razzisti nei confronti di questa famiglia. Secondo me, la scena più bella è quella in cui il protagonista decide di intervenire in prima persona per difendere il ragazzino dalla gang e nonostante l’età avanzata li affronta da solo armato di un fucile che gli apparteneva dai tempi della guerra

In questo film Eastwood è tornato e, oltre a dirigere, sta anche davanti alla macchina da presa. Interpreta Walt Kowalski, un ex veterano del Vietnam rimasto da poco vedovo e solo, che nutre un leggero razzismo e un'amarezza non aiutata dal mondo che cambia. Ha dei parenti, ma sembra che lo chiamino solo nel bisogno e i suoi nipoti hanno già iniziato a decidere come divideranno l'eredità quando morirà.
Ha pochi amici con cui beve al pub, il suo quartiere è invaso dagli immigrati e dalla guerra tra bande. I vicini di casa di Walt sono una famiglia asiatica senza figura paterna; dopo che il figlio cerca di rubargli la sua auto speciale, la "Grand Torino", Walt decide di provare a riabilitare il ragazzo sperando che col passare del tempo impari a conoscere la cultura americana e diventare un uomo migliore. Come in tutti i film di Eastwood, dove si comincia non è dove si finisce: la storia prende molte svolte che mettono alla prova tutte le emozioni, riso, pianto e rabbia.
Walt "Harry la carogna" è ipnotizzante ogni volta che è sullo schermo, il che significa che i membri del cast di supporto sono a malapena percepibili. La vera bellezza è nella narrazione vecchio stile, che si mescola con il contesto moderno e dà un film avvincente e coinvolgente. Non c'è da stupirsi che tante liste del "miglior film" lo contengano: è veramente ben fatto e dimostra che anche a 78 anni Clint Eastwood è una forza della natura con cui fare i conti quando si tratta di cinema, sia che si stia davanti, sia dietro la macchina da presa. O come in questo caso, entrambi.

Gran Torino è uno dei film più belli di Clint Eastwood, che oltre a esserne il protagonista, è anche il regista. Gran Torino è il nome della sua auto, anche se non verrà mai usata da lui, infatti in questo film quest’auto è un simbolo, che rappresenta la conoscenza tra Walt e Thao. Walt è un anziano che ha affrontato la guerra in Corea, in seguito alla morte di sua moglie, lui decide di tagliare i rapporti con tutti, allontanandosi addirittura dai propri figli e dai propri nipoti. Egli rimase solo con il suo cane e la sua auto, arrivò ad odiare tutto e tutti, specialmente i nuovi vicini asiatici. Thao era un ragazzo asiatico che abita di fronte a Walt, egli a differenza del cugino che faceva parte di una gang si dedicava ai lavori di casa che dal cugino venivano considerati lavori da donna, più volte il cugino cerca di portarlo nella cattiva strada, finché una notte Thao costretto dal cugino, andò nel garage di Walt per cercare di rubare la sua Gran Torino, egli però venne scoperto, e per scusarsi la famiglia di Thao lo obbligò a lavorare per Walt, da qui inizia la storia del film.

il film mi è piaciuto molto perché tratta argomenti che mi stanno molto a cuore come il razzismo.
Inoltre ho apprezzato tanto il rapporto che si crea tra Thao e Walt che lotta contro i suoi pregiudizi e finisce ad aiutare il ragazzo.
Poi mi è piaciuto il fatto che si parli continuamente del contrasto tra vita e morte alludendo anche alla guerra a cui ha partecipato Walt che l'ha segnato profondamente

Walt Kowalski è un veterano della guerra di Corea che, dopo la morte dell'amatissima moglie e l'arrivo di “stranieri” nel suo quartiere, fatica a interagire con il mondo, perfino con i propri figli. Alcuni personaggi, però, cercheranno di corrodere questa sua “armatura”.
Il film mi è piaciuto perché è riuscito a trasmettermi un senso di “giustizia” e fiducia, mi ha fatto capire che, se sei disposto a metterti in gioco, a rischiare e a batterti per quello in cui credi, se non dai mai nulla per scontato, allora non è mai troppo tardi per affrontare i tuoi pregiudizi e “aprirti” a ciò che non conosci.

Una cosa che mi ha fatto sorridere è vedere che il protagonista fatica ad accettare chi non considera “americano”, quasi senza riflettere sull'origine del suo cognome, senza fare caso a quando lo chiamano “polacco” (il suo amico Barbiere). Nel film parecchi dei personaggi sono identificati attraverso la nazione di provenienza, quasi a ricordare che l'America, come la intendiamo noi, è da sempre un insieme di razze diverse. Il film, pur trattando argomenti impegnativi, tra cui la violenza giovanile, risulta ironico e divertente.
Questo film ci mette di fronte ai nostri pregiudizi (che possono riguardare ambiti differenti) ed alle nostre convinzioni che, a volte, crediamo non modificabili.
Guardando questo film, ho cercato di pensare a tutte le volte che, magari anche senza rendermene conto, ho detto frasi legate a luoghi o ho riso a quelle dette da qualcun altro; a quante volte mi sono comportato in un certo modo solo perché lo facevano anche gli altri, o a come reagisco quando devo affrontare una situazione nuova.
Penso che per condividere o meno la scelta del protagonista bisognerebbe trovarsi nella sua stessa situazione; avranno sicuramente influito anche l'età e lo stato di salute di malato terminale. Personalmente lo ritengo un gesto di grande altruismo, forse motivato anche dal bisogno di dare un ultimo senso alla sua vita, di sacrificarsi per le persone a cui voleva bene, di cercare di riequilibrare le colpe commesse in passato.
Per quanto riguarda le mie esperienze personali posso riferire solo quelle legate all'ambiente scolastico e sportivo, dove a volte si fa fatica ad interagire con chi è diverso da noi. Mi riferisco non solo ai pregiudizi legati alla provenienza etnica o alla religione, ma anche a quelli di “genere” (maschio/femmina) o di “capacità”.
Nel mondo reale mi piacerebbe che si distinguessero le persone più per il loro comportamento che per il loro aspetto fisico, che fossimo più interessati a distinguere “l'onesto dal disonesto”.
Assocerei a questo film tre altre pellicole: “Il sapore della vittoria” (Boaz Yakin), “Un mondo perfetto” (Clint Eastwood) e “The mule” (Clint Eastwood).
Questi tre film si collegano a “Gran Torino” per vari fattori: il problema dell’integrazione razziale, la nascita di amicizia e rispetto contro i luoghi comuni (primo film); la capacità di mettere in luce le contraddizioni sociali e l’ipocrisia (secondo film); la storia del protagonista, un reduce solo, razzista e deluso dal suo Paese (terzo film).

Per me ogni film ha una storia a sé,in questo film ho ritrovato il modo di vivere di un tempo,il pensiero un po' chiuso su altre popolazioni. Il protagonista, Walt, per tutto questo tempo ha un rimorso della sua esperienza in korea,e questo segna gran parte della sua vita,con la morte della moglie ha legami solo con il suo cane e il suo barbiere. Tutto il mondo che lo circonda lo infastidisce,ma a farli cambiare idea fu una famiglia di un altra etnia,in cui si sente amato e soprattutto si sente bene con se stesso. Mi è piaciuto soprattutto il ruolo del protagonista, che apparendo come un vecchio burbero e rude,si scopre di avere un cuore d'oro prendendosi cura di Tao come un figlio

Il film è molto coinvolgente e riesce a trasmettere ogni problematica trattata nella storia.Il personaggio che mi ha colpito maggiormente è Walt che nonostante la reputazione da duro sopravvissuto alla guerra si rivela in realtà un cittadino con un grande spirito di iniziazione specialmente alla fine del film.