Alessandro è ai primi anni di università quando inizia ad insegnare italiano come volontario in una scuola per immigrati. Diventa amico di Shorsh, e sul suo passato sa solo che è curdo, e che è scappato da una situazione difficile. Una sera lo invita a cena nell'appartamento che divide con altri studenti, e Shorsh gli fa vedere un video amatoriale che conserva come un tesoro. Per Alessandro è uno shock, e l'inizio di un percorso che diventerà per sempre ossessione e impegno quotidiano, senza tregua: sullo schermo compare una cittadina senza vita, con cadaveri ovunque. Donne, uomini, bambini, mucche, cavalli. Scoprirà di cosa si tratta, e quando l'amico curdo sparirà nel nulla, così come era arrivato, inizierà la sua ricerca.
Da quel giorno, e per tutti i giorni della sua vita, Alessandro Leogrande mette al centro le vite degli altri, dei profughi di ogni sud ed est, intervista, studia, viaggia per capire, e racconta su giornali, riviste, libri, perché tutti abbiano la possibilità di non sfuggire di fronte alle tragedie della nostra epoca.
In questo libro inchiesta passa, attraverso le esperienze di giovani profughi, dal Darfur alla Libia a Lampedusa, dall'Eritrea ai tremendi viaggi sul Mar Mediterraneo di cui anche noi siamo silenziosi e distratti testimoni.
Il libro tratta tematiche complesse ma attualissime, inoltre racchiude in poche pagine tantissime informazioni di cui la moltissime persone (gli Italiani in particolare) non sono a conoscenza.
La genialità dell'autore consiste nell'offrire al lettore una visione approfondita del fenomeno attraverso diverse prospettive e nell'esaminare in maniera traversale la questione, talvolta facendo riferimento a storie o aneddoti di migranti da lui conosciuti oppure facendo riferimenti ad eventi storici e situazioni dei governi dei Paesi del Corno d'Africa. Nel libro sono presenti tantissimi tipi di argomentazioni di cui il narratore si avvale per spiegare la questione: partendo dalle radici e arrivando all'attualità, concentrando il focus sul Grande Viaggio e sulla reale situazione socio-economica dei migranti in Africa e in Italia.
Infine, mi sento di consigliare l'acquisto di questo libro poiché Alessandro Leogrande riesce a rendere il lettore consapevole del fenomeno che ultimamente sta investendo l'Europa (e in particolare l'Italia) attraverso i suoi ragionamenti, tutt'altro che banali, che coinvolgono il lettore a 360°.
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Mare Nostrum
La frase che ti è piaciuta di più
"C'è una linea immaginaria eppure realissima, una ferita non chiusa, un luogo di tutti e di nessuno di cui ognuno, invisibilmente, è parte: è la frontiera che separa e insieme unisce il Nord del mondo, democratico e civilizzato, e il Sud, morso dalla guerra, arretrato e antidemocratico.
Davvero si può pensare che l'unica soluzione a un dramma umano di vastissime proporzioni sia quello di bloccare i viaggi, creando un imbuto sulla riva sud o sulla riva est del Mediterraneo?"
La musica che metteresti come colonna sonora
"Home" di Michael Bublé
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
La reputo adeguata in quanto, indirettamente, suggerisce le tematiche che vengono trattate nel libro.
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"Il fenomeno dell'immigrazione spiegato in maniera pratica e approfondita" un libro dalle mille sfaccettature.
“La frontiera” di Alessandro Leogrande è un libro a mio parere molto ben documentato sul tema delle immigrazioni.
Secondo me questo libro è particolarmente adatto a persone che vogliono imparare delle cose in più su questo argomento poiché ne vengono esposte davvero tante.
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Testimonianze di vita e di morte
La frase che ti è piaciuta di più
E’ la frontiera.
Per molti è sinonimo di impazienza, per altri di terrore. Per altri ancora coincide con gli argini di un fortino che si vuole difendere. Tutti la mettono in cima alle altre parole, come se queste esistessero unicamente per sorreggere le frasi che delineano le sue fattezze.
La frontiera corre sempre nel mezzo. Di qua c’è il mondo di prima. Di là c’è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai.
La musica che metteresti come colonna sonora
Knocking on heavens door - Bob Dylan
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
La copertina rappresenta un uomo intento a guardare verso l’orizzonte la frontiera che ha appena passato
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I racconti dei profughi sopravvissuti al duro viaggio
“La frontiera” di Alessandro Leogrande è un libro a mio parere molto ben documentato sul tema delle immigrazioni.
Qui l’autore racconta attraverso interviste a persone sopravvissute al duro viaggio verso l’Europa, le cause della voglia dei profughi di lasciare il loro paese e tutte le violenze che hanno dovuto subire durante il viaggio.
Secondo me questo libro è particolarmente adatto a persone che vogliono imparare delle cose in più su questo argomento poiché ne vengono esposte davvero tante.
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Testimonianze di vita e di morte
La frase che ti è piaciuta di più
E’ la frontiera.
Per molti è sinonimo di impazienza, per altri di terrore. Per altri ancora coincide con gli argini di un fortino che si vuole difendere. Tutti la mettono in cima alle altre parole, come se queste esistessero unicamente per sorreggere le frasi che delineano le sue fattezze.
La frontiera corre sempre nel mezzo. Di qua c’è il mondo di prima. Di là c’è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai.
La musica che metteresti come colonna sonora
Knocking on heavens door - Bob Dylan
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
La copertina rappresenta un uomo intento a guardare verso l’orizzonte la frontiera che ha appena passato
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I racconti dei profughi sopravvissuti al duro viaggio
“La frontiera” di Alessandro Leogrande è un libro a mio parere molto ben documentato sul tema delle immigrazioni.
Qui l’autore racconta attraverso interviste a persone sopravvissute al duro viaggio verso l’Europa, le cause della voglia dei profughi di lasciare il loro paese e tutte le violenze che hanno dovuto subire durante il viaggio.
Secondo me questo libro è particolarmente adatto a persone che vogliono imparare delle cose in più su questo argomento poiché ne vengono esposte davvero tante.
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Testimonianze di vita e di morte
La frase che ti è piaciuta di più
E’ la frontiera.
Per molti è sinonimo di impazienza, per altri di terrore. Per altri ancora coincide con gli argini di un fortino che si vuole difendere. Tutti la mettono in cima alle altre parole, come se queste esistessero unicamente per sorreggere le frasi che delineano le sue fattezze.
La frontiera corre sempre nel mezzo. Di qua c’è il mondo di prima. Di là c’è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai.
La musica che metteresti come colonna sonora
Knocking on heavens door - Bob Dylan
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
La copertina rappresenta un uomo intento a guardare verso l’orizzonte la frontiera che ha appena passato
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I racconti dei profughi sopravvissuti al duro viaggio
dal libro ho capito che la parola viaggio per noi equivale a: lavoro, vacanza; relax
ma per molte persone questa stessa parola sta per: nuova vita, pericolo, possibilità di morte.
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il viaggio della vita
La frase che ti è piaciuta di più
"La frontiera. Per molti è sinonimo di impazienza, per altri di terrore. Per altri ancora coincide con gli argini di un fortino che si vuole difendere. Tutti la mettono in cima alle altre parole, come se queste esistessero unicamente per sorreggere le frasi che delineano le sue fattezze. La frontiera corre sempre nel mezzo. Di qua c'è il mondo di prima. Di là c'è quello che deve ancora venire, e che forse non arriverà mai."
La musica che metteresti come colonna sonora
"esseri umani" Marco Mengoni
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
l'immagine di copertina per me rappresenta a pieno il tema del testo sopratutto il fatto che l'uomo guardi verso l'orizzonte
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il libro d'attualità
Alessandro Leogrande nel suo romanzo descrive una realtà molto attuale: i viaggi dei profughi che, al loro arrivo nella nostra penisola, vengono mandati via. Noi li mandiamo via. Le vicende riportate sono terribili, ma assolutamente reali; sono vicende che bisogna conoscere ad ogni costo, per contrastare quell' idea di "invasori" che abbiamo degli immigrati; essi sono solamente vittime di soprusi e di ogni tipo di violenza che, in un certo senso, siamo stati noi italiani a causare.
L'autore vuole comunicare un messaggio che possa entrare nella coscienza di tutti e lasciarvi un segno. Per fare ciò descrive le situazioni per come sono, senza censurare nulla, in modo che noi lettori possiamo accorgerci realmente di ciò che ci accade intorno, senza alcuna mediazione. E' questo ciò che mi è piaciuto maggiormente del libro: il voler raccontare la realtà per quella che è.
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Le leggi del viaggio
La frase che ti è piaciuta di più
" Il colonizzato è un perseguitato che sogna continuamente di diventare persecutore"
La musica che metteresti come colonna sonora
"Pane e coraggio" di Ivano Fossati
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
L'immagine in copertina è perfetta: la figura di un profugo su un barcone, voltato indietro a guardare la linea immaginaria che ha appena attraversato, quella linea che l'autore chiama "frontiera".
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Il viaggio infinito per attraversare la frontiera che noi europei abbiamo creato.
Se ti va scrivi un messaggio all'autore. Chissà, magari riusciamo a mandarglielo
Signor Leogrande,
La ringranzio per avermi fatto conoscere un mondo di cui non sapevo quasi nulla, di avermi aperto gli occhi davanti ad una realtà che non mi era possibile vedere, di avermi permesso di scoprire tutta la verità, senza nascondere nulla.
L'argomento trattato è interessante ma non mi piace come è scritto il testo. Dedicando un capitolo ad ogni testimonianza e tragedia sembra infatti che l'autore stia stendendo un elenco senza alcun riguardo per l'argomento trattato.
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Le principali tragedie dei migranti
La frase che ti è piaciuta di più
Gli chiedo, a bruciapelo se ora che ha la cittadinanza italiana, a tanti anni di distanza dal primo viaggio verso l'Europa gli capiti ancora di ricordare le sue tappe.
Non ci pensa quasi più, ormai. Gli capita solo se ne parla con qualcuno, come me adesso, ma questo non accade mai in famiglia: i figli, anche quelli più grandi, non gli hanno mai chiesto come abbia fatto ad arrivare in Italia.
La musica che metteresti come colonna sonora
Nowhere man - Beatles
Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?
La copertina non trasmette alcun messaggio, cosa che invece sarebbe dal mio punto di vista necessaria visto l'argomento trattato dal libro.
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Testimonianze di migranti provenienti da varie parti del mondo sul loro viaggio verso una vita
Se ti va scrivi un messaggio all'autore. Chissà, magari riusciamo a mandarglielo
Gentile signore,
Non posso dire di avere apprezzato come lei abbia trattato l'argomento. Penso infatti che dedicando un capitolo ad ogni testimonianza o tragedia lei abbia in qualche modo sminuito il contenuto del libro.