Una ragazzina avanza sola tra i ghiacci, impaurita e affamata. Da giorni ha perso l’orientamento, e sa bene di avere ormai poche speranze di sopravvivenza. Intorno a lei, un branco di lupi: un pericolo mortale, ma anche la sua unica possibilità. Se riuscisse a farsi accettare dal branco, potrebbe essere adottata, nutrita e scaldata come un cucciolo. Ma prima deve imparare la loro lingua, i loro codici di comportamento, le regole sociali e le gerarchie.
Miyax è in fuga da un matrimonio combinato, che a tredici anni l’ha resa sposa di uno sconosciuto con qualche problema al cervello, e schiava della suocera. E da tempo non si sente più se stessa: a soli 9 anni aveva dovuto lasciare la sua meravigliosa vita col padre, scomparso in kayak tra i flutti, e il modo di vivere eschimese, per essere introdotta a una vita quasi occidentale, diversa in tutto e per tutto. Lì veniva chiamata Julie, mandata a scuola e al lavoro, per poi divenire proprietà del giovane marito.
Ma una lettera di una coetanea americana interessata ad avere un’amica di penna cambia tutto: Julie-Miyax inizia a pensare che forse può abbandonare quell’esistenza a metà, e cercare un futuro diverso e libero. Deve solo trovare il coraggio di abbandonare il tetto coniugale.
E quando il suo sposo tenta una violenza nei suoi confronti, capisce che è arrivato il giorno di abbandonare per sempre la vita da Julie: prende il suo parka, qualche provvista, strumenti di sopravvivenza e si incammina sola verso l’infinita distesa bianca.