I soffialupi sono quasi impossibili da scoprire. Visti da fuori sembrano più o meno persone normali. Certo, ci sono degli indizi: è assai facile che manchi loro un pezzo di dito, il lobo di un orecchio, una o due dita dei piedi. Perché un soffialupi è il contrario di un domatore: accoglie un lupo cresciuto in cattività e gli insegna a vivere di nuovo tra i boschi, a ululare, ad ascoltare il Richiamo della foresta. Feo è una di loro, proprio come la sua mamma, e da sempre vive tra boschi perennemente bianchi di neve, avvolta nel profumo di legna e di pelliccia. Non tutti però amano i lupi, e ancor meno chi li aiuta a tornare selvaggi. E così, quando la mamma viene incarcerata ingiustamente, Feo non ci sta, e corre a salvarla.
Nata nel 1987 nella contea di Kent, è cresciuta tra l'Africa e l'Europa. Ha esordito nel 2011 con il romanzo Capriole sotto il temporale ispirato alla sua giovinezza in Zimbabwe. Borsista nel 2008 all'All Souls College di Oxfrod, si è laureata con un dottorato sul poeta John Donne.
Ci sono moltissime storie,libri, film, canzoni e serie tv nel mondo, ed è difficile sceglierne una che ci rappresenti, ma neanche impossibile.
A differenza di altri io non ho dovuto pensare molto a quale scegliere, ho capito quasi subito qual era la storia giusta per me: s'intitola "La ragazza dei lupi", è un romanzo di Katherine Rundell.
In questo libro mi ritrovo molto nella protagonista, una ragazzina russa di nome Feo che vive con sua madre e tre lupi.
In lei mi ritrovo molto non tanto per il contesto, che è proprio diverso, ma nel modo di pensare, di parlare e di fare le cose; inoltre, come lei adoro i lupi e la natura.