Diario assolutamente sincero di un indiano part-time
Alexie Sherman
Rizzoli,
2015
CRESCITA
IRONIA
NATIVI AMERICANI
BULLISMO
Arnold Spirit Jr è un giovane indiano della tribù Spokane, vive in una riserva nel nord America, ed è spesso vittima di pessimi scherzi. Nato con una malformazione fisica (idrocefalo-troppa acqua nel cervello) le cui conseguenze sono: capoccione gigantesco e continuamente dolorante, convulsioni, un occhio miope e uno ipermetrope che lo costringono a portare occhialoni giganteschi, quarantadue denti (dieci di troppo), un corpo sproporzionato, magrissimo e con mani e piedi enormi, evidenti difetti di pronuncia, balbuzie. Insomma, una vita non facile. Arnold decide però di raccontarla lo stesso, con grande ironia e intelligenza, non solo con le parole ma anche col disegno, che ama moltissimo. Molto meno indifeso di quello che sembra, Junior capisce che la sua vita è fuori dalla riserva, che solo là fuori c’è la salvezza non solo per lui ma per tutta la tribù.
Qualcosa sull'autore
È nato nella riserva indiana di Spokane, Washington, nel 1966. A sei mesi è stato sottoposto a un intervento chirurgico al cervello che secondo i medici non gli avrebbe consentito uno sviluppo normale. Ha frequentato la scuola tribale della riserva e il liceo Reardan, a suo parere pessimi. Si è laureato in Storia e Letteratura Americana, e mentre era al College ha pubblicato duecento poesie. Scrive dieci/dodici ore al giorno oppure non scrive affatto; gli piacciono le canzoni folk, è un appassionato giocatore di pallacanestro, è capitano della squadra locale, e gioca come se danzasse. Il basket, già diffuso tra gli antichi Maya che uccidevano chi perdeva, è, insieme all’alcool e alla sterilizzazione abusiva (che è stata praticata a due zie dell’autore) un’ossessione ricorrente nei suoi romanzi. Oggi è poeta, scrittore, sceneggiatore e regista, ed è considerato lo scrittore indiano del futuro.
Rilanci
- J. Spinelli, "La Schiappa", Mondadori, 2016;
- S. Nielsen, "Lo sfigato", Rizzoli, 2015
Perché lo consigli
Per chi non pensa di poter sopravvivere alle scuole medie in nessun modo, e agli sfottò, alla mensa, al dresscode obbligato, alle compagnie di amici troppo sfigati. Per chi non è sicuro di vivere nel posto giusto e nelle parole di Arnold può forse trovare conforto e energia per ripartire. Perché comunque siamo in una riserva di nativi americani, le peripezie del protagonista sono esilaranti e improbabili e perché non tutti i perdenti, in fondo, sono davvero tali.