2020 - 2021

Xanadu - Archivio

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Dimmi come va a finire

Valeria Luiselli

La Nuova Frontiera, Italia, 2019


"Dimmi come va a finire" è quello che si sente chiedere Valeria Luiselli da sua figlia. 

Valeria è un'interprete volontaria per il tribunale dell'immigrazione di New York. È il 2015 quando capisce che la situazione dei minori non accompagnati senza documenti richiedenti asilo è drammatica, decide quindi di collaborare con un'associazione di avvocati che si occupano delle cause dei minori gratuitamente o ad un bassissimo prezzo. 

Gli interpreti hanno il compito di porre ai migranti quaranta domande, le cui risposte determineranno la presa in carico o meno della causa legale. Le richieste son troppe, gli avvocati devono scegliere con cura quali sono i casi di vittoria certa, che senza difesa verrebbero rimandati indietro. Ed è così che Valeria si sente sperare che le risposte siano quelle giuste, consapevole che quelle "giuste" sono anche le più sbagliate di tutte perché implicano situazioni di violenza o assoluta povertà.

"Dimmi come va a finire" vorrebbe rispondere che va a finire bene, ma spesso come andrà a finire proprio non lo sa.

Mats

2C/CS, Liceo Leonardo da Vinci (Jesi) 4 anni fa

Ho trovato questo libro molto affascinante, data la semplicità con cui l’autrice e traduttrice Valeria Luiselli, racconta la vita difficile dei migranti. Questi ultimi devono affrontare un viaggio molto lungo e pericoloso per passare dal Messico agli Stati Uniti, dove sperano di trovare una vita migliore e senza i pericoli che correvano nella loro città natale.
Questo linguaggio semplice, tuttavia, non tende a sminuire le storie trattate, ma le rende ancora più comprensibili e, di conseguenza, più toccanti.
Consiglio a tutti questo libro visto che sensibilizza sulla questione dei migranti, un tema particolarmente attuale.


mollyy

3E, Liceo delle Scienze Umane e Artistico G. Pascoli 4 anni fa

Questo libro nel complesso mi è piaciuto molto. Il linguaggio è molto semplice ed efficace, rende bene la frustrazione e l’amarezza che Lei prova ascoltando le storie dei tantissimi bambini che cercano di arrivare e restare negli Stati Uniti e delle assurde e crudeli pratiche di ingresso. Questo libro ti apre gli occhi e fa in modo che tu non possa più richiuderli. Ti sprona a informarti e parlarne, poiché questa triste realtà non si trova solo negli Stati Uniti.


lucia.malmerenda

2As, Liceo Torricelli-Ballardini, Faenza (RA) 4 anni fa

Questo libro mi è piaciuto molto e mi ha suscitato interesse sin dalle prime pagine; trovo che l'autrice sia riuscita a trattare un argomento veramente importante e serio senza rendere il libro pesante, anche perché il linguaggio che ha utilizzato è abbastanza semplice.
Credo inoltre che il fatto che le storie narrate siano realmente accadute sia una delle caratteristiche del libro che colpisce di più perché contribuisce a far capire ai lettori che ciò che viene raccontato non è una favola, ma la realtà.


pino2002

4A SIA, IIS Pinchetti Tirano (SO) 4 anni fa

Libro sufficiente perché ritengo un tema interessante l'argomento immigrazione specialmente nella nostra epoca e illustrato in questo modo scorre anche bene la lettura anche grazie ad un lessico relativamente semplice.


benny

1X, Liceo "Morandi", Finale Emilia (MO) 4 anni fa

Personalmente questo libro mi è piaciuto molto: tratta un tema molto interessante ed è affrontato in maniera approfondita.
È scorrevole e non risulta pesante, poiché non lunghissimo.
Sono presenti inoltre dati molto accurati che fanno comprendere ancora meglio la situazione.


Gio G

1X, Liceo "Morandi", Finale Emilia (MO) 4 anni fa

Il libro mi è piaciuto molto, l'autrice è riuscita a parlare di argomenti veri e odierni e a trasmettere diverse emozioni usando un linguaggio semplice e riuscendo a coinvolgere il lettore.
Il libro lo consiglio a chi è curioso di conoscere questa realtà.


Giooo0

2, Liceo Scienze Applicate - Sondrio 4 anni fa

Questo libro mi è piaciuto molto. Viene raccontato il fenomeno delle migrazioni verso gli Stati Uniti da una scrittrice-migrante, a raccontarla perciò è qualcuno che lo ha vissuto in prima persona e che può farti capire al meglio il fenomeno. È un libro scorrevole, con un linguaggio abbastanza semplice e che consiglierei a tutti, in quanto attraverso 40 domande di un triste questionario che la scrittrice somministra ai minorenni immigrati, si riescono a comprendere i traumi e il dolore che essi hanno dovuto vivere. La cosa che mi ha colpito di più è il fatto che le storie raccontate non siano inventate, ma basate su storie vere.


ag

2, Liceo Scienze Applicate - Sondrio 4 anni fa

Questo libro mi è piaciuto molto perché ha un linguaggio semplice e scorrevole.
Lo consiglio in quanto l'autrice, servendosi di 40 domande, riesce a spiegare al meglio quello che accade al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, denunciando le difficoltà e i soprusi affrontati dai bambini che da soli attraversano le frontiere.


Sononicolò

2Fs, Liceo Torricelli-Ballardini, Faenza (RA) 4 anni fa

Un libro ben strutturato in cui l'autrice, basandosi su una storia vera ed attuale, narra le struggenti verità che devono sopportare i giovani messicani (e di altri paesi dell' America Latina) per giungere negli Stati Uniti. Racconto che non scende mai nell'humor o nel vivo dell'azione prediligendo invece la dura realtà e la riflessione.