2017 - 2018

Xanadu - Archivio

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Venere privata

Giorgio Scerbanenco

Garzanti, 2014


Dopo tre anni di carcere aveva imparato a passare il tempo coi mezzi più semplici, solo che per i primi dieci minuti fumò una sigaretta senza pensare ad alcun gioco, ma quando buttò il mozzicone sulla ghiaietta del viale pensò che il numero dei sassolini dei viali e vialetti del giardino, era un numero finito. Anche il numero dei granelli di sabbia di tutte le spiagge del mondo poteva essere calcolato ed era un numero finito, per quanto grande fosse, e così, fissando a terra, cominciò a contare.

Milano da bere, anni '60, Duca Lamberti è un uomo che ha pagato per i propri crimini: tre anni di carcere per aver somministrato “la dolce morte” a una paziente terminale della clinica in cui era stato assunto fresco di laurea in medicina. La carriera stroncata, la morte del padre immediatamente dopo lo scandalo del figlio, probabilmente di crepacuore, Duca si ritrova libero ma senza nessuna prospettiva futura. Unico punto di riferimento l'amico e collega del padre, un poliziotto, che lo mette in contatto con l'ingegner Pietro Auseri, piccolo imperatore della plastica. L'uomo ha un incarico per lui, sua ultima carta: deve trovare il modo di disintossicare il figlio Davide dall'alcol. Duca accetta e conosce Davide, un ragazzone docile e silenzioso, e capisce subito che l'alcolismo è collegato a qualcosa di profondo, che ha ferito irrimediabilmente il ragazzo. E con rude dolcezza riesce ad estorcere la verità al ragazzo, una verità che introduce i due nell'intricata ragnatela di un losco affare, di prostituzione e di morte.

Romanzo giallo molto avvincente,una storia coinvolgente che lascia con il fiato sospeso fino alla fine.Nonostante scritto molti anni fa tratta argomenti purtroppo ancora attuali ai nostri giorni:mafia,prostituzione,violenza e alcolismo.

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Duca Lamberti non solo medico.

La frase che ti è piaciuta di più

La severità maschera la propria commozione,la propria debolezza.

La musica che metteresti come colonna sonora

Donna-Mia Martina

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Credo che la copertina sia perfetta per un libro giallo degli anni 60'.

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Libro travolgente,si legge tutto d'un fiato.

Se ti va scrivi un messaggio all'autore. Chissà, magari riusciamo a mandarglielo

Purtroppo Giorgio Scerbanenco è morto da molti anni ma solo il fatto che i suoi libri siano apprezzati ancora oggi fa capire che tipo di scrittore fosse.


Purtroppo la lettura di questo libro non è stata del tutto positiva dal mio punto di vista. Nonostante il libro sia stato scritto 50 anni fa, ci sono particolari ricollegabili al giorno d’oggi e questa è una nota positiva del libro. Ciò che non mi è piaciuto molto di questo libro è il fatto che, nonostante quasi tutti i momenti siano caratterizzati dal dubbio e dalla tensione, non esiste un vero e proprio spannung o un vero e proprio punto nel quale succede qualcosa che cambia la storia. Inoltre non era molto comprensibile il motivo per il quale accadevano alcuni delitti, lasciava la libera interpretazione. Infine non mi è piaciuta per nulla l’omofobia dello scrittore, il quale identificava gli omosessuali con parole quali ‘invertiti’, ‘senza cervello’ e trovo che questo aspetto influisca molto sul libro e sul risultato finale in modo molto negativo.

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Ciò che non ha età

La frase che ti è piaciuta di più

non mi ha particolarmente colpita nessuna frase

La musica che metteresti come colonna sonora

Originale thriller soundback

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Forse avrei utilizzato colori un po’ più vivaci

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sta a te decidere come interpretare...

Se ti va scrivi un messaggio all'autore. Chissà, magari riusciamo a mandarglielo

Parole inappropriate per questo genere di testo!


Essendo appassionato di romanzi gialli, ho trovato molto bella la trama e il modo in cui il racconto è stato scritto, fluente e semplice da leggere, facendo sì che ad ogni sfogliata di pagina la mia voglia di leggere salisse sempre di più, ma questo, purtroppo, mi ha fatto provare una certa amarezza una volta finito il libro per il fatto che ormai era come se io stessi facendo parte del racconto, da quanto mi ero ormai diciamo "immerso" nel brano.Comunque se siete appassionati di gialli e intrigati dalla trama, leggetelo, non ve ne pentirete affatto.

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Milano, tra malavita, prostituzione e affari sporchi.

La frase che ti è piaciuta di più

La vita è una droga, o la combatti con altre droghe o l’assumi fino in fondo.

La musica che metteresti come colonna sonora

Straight outta Compton

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Questo romanzo di Scerbanenco è a tutti gli effetti definibile un “giallo rivoluzionato”, ciò in quanto esso presenta tutti gli elementi tipici di un giallo ma reinventati da zero. Infatti il protagonista non appare come un investigatore di qualsivoglia genere e il reato attorno al quale verte la narrazione non si palesa subito; tuttavia questi due punti focali non vengono esclusi dall’autore, ma solo reintrodotti in una chiave di lettura diversa. Si può dire quindi che questo libro rompa i cliché classici ma rimanga comunque fedele al genere. Per il resto ciò che questo libro vuole trasmettere non è altro che una tipica, ma inusuale, esperienza di lettura di un giallo inserita in una realtà italiana degli anni ‘80 dove il protagonista (lo pseudo investigatore ovvero) non rimane estraneo al caso; ma anzi, proprio come è lui a cambiare le sorti del fatto sarà l‘investigazione stessa a cambiarlo.

In generale non sono uno che apprezza particolarmente i gialli, infatti le poche volte che ho iniziato un romanzo di questo genere mi sono sempre ritrovato ad abbandonare la lettura per colpa della prevedibilità che spesso affligge questa tipologia di libri, ciò non è tuttavia successo con Venere Privata. Infatti è stato l’amalgamarsi della storia per nulla scontata; delle descrizioni suggestive della Milano anni ‘80 e della crudezza, spietata ma efficace, con la quale l’autore tratta gli argomenti che si presentano. La trama l’ho apprezzata parecchio sia per il suo non essere banale che per la figura centrale del protagonista e della sua relativa psiche/morale, la quale non è vista come quella classica del bravo poliziotto legato alle leggi ma come qualcosa di più umano nel senso etico della parola. La realtà nella quale sono inseriti i personaggi è molto più che un semplice sfondo per la narrazione, infatti spesso e volentieri le situazioni che si presentano o le emozioni dei protagonisti sono facilmente paragonabili all’ambiente che li circonda. Infine la cosa che probabilmente mi è piaciuta di più è stato il fatto che l’autore abbia la tendenza ad andare dritto al nocciolo della questione quando si parla di una tematica, quasi come se tutte le premesse fossero superflue perché le cose stanno come stanno quindi tanto vale parlarne chiaro e tondo.

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Questo romanzo l’ho trovato, seppur datato, molto avvincente, di piacevole lettura e contenente una trama fantastica.
Uno dei lati migliori del libro sta nell’ottima sensazione di suspense che lo scrittore ha saputo rendere in modo a dir poco certosino.
Un altro punto positivo risiede nella maniera in cui Giorgio Scerbanenco ha trattato argomenti molto delicati, come ad esempio la legalità, la mafia e la prostituzione.
Ho inoltre particolarmente apprezzato il fatto che ci siano numerose scene in cui sono i personaggi stessi ad esprimere le loro idee ed opinioni personali riguardanti tutte le tematiche ritrovate nella narrazione.
Lo stile l’ho trovato tutto sommato semplice, di facile lettura e contenente un lessico accessibile a tutti.
Una cosa che mi ha spiazzato è la sorta di cambio di genere che avviene: inizialmente sembra un romanzo come tanti altri, ma alla fine diventa un giallo molto emozionante.
La trama in sé è la parte che ho apprezzato maggiormente in quanto è sempre molto fluida e accesa, lasciando al lettore una voglia irrefrenabile di continuare ad andare avanti e scoprire cosa avverrà dopo.
L’unica cosa da condannare sta nell’eccessiva omofobia, la cui presenza continua ad aumentare man mano che la storia si infittisce e che tende a diventare sempre più fastidiosa e ridondante.

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La prima parte del libro mantiene un ritmo abbastanza lento, ma ad un certo punto la narrazione diventa più intrigante dando inizio al giallo vero e proprio. Da quel momento in poi il racconto è sempre più incalzante e si viene spinti dal desiderio di venire a conoscenza della soluzione del mistero. La storia si snoda in modo coinvolgente, non vengono concessi momenti per riposare, solo alla fine si può tirare un sospiro di sollievo, anche se amaro.

La narrazione viene affrontata attraverso lo sguardo di Lamberti che trasmette una profonda critica nei confronti della realtà italiana dell’epoca. Questi problemi sono vicinissimi rispetto a quelli dei giorni nostri, quindi è un libro che, anche se vecchio, per i temi trattati può considerarsi attuale.
Ho apprezzato molto la lettura di questo libro per diversi fattori.
In primo luogo perché la storia viene descritta in modo trasparente ed anche gli argomenti più delicati vengono affrontati in modo diretto senza tanti giri di parole, il messaggio infatti arriva in modo immediato.
Inoltre l’atmosfera che si crea durante la narrazione è sorprendente, mediante numerosi particolari e dettagli risulta molto facile entrare nella realtà dell’epoca e immedesimarsi nei personaggi.
Infine il grigiore della città, la desolazione di agosto e la presenza del bene ma soprattutto del male rendono Milano uno scenario eccellente da usare come sfondo per un romanzo giallo come questo. La descrizione della città è talmente approfondita che si sente quasi la calura afosa, l'odore di stantio ma anche un senso di disagio dato dalla presenza costante della malvagità.
Consiglio vivamente la lettura di questo romanzo perché è un racconto che, pur non apprezzando i gialli, riesce a trascinarti nella sua bellezza e infonde la volontà di scoprire come andrà a finire. Inoltre ho particolarmente gradito le descrizioni dei personaggi ma soprattutto, come ho già accennato prima, delle ambientazioni.

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Il Mistero di Milano

La frase che ti è piaciuta di più

Noi rimaniamo sempre gli stessi. Le esperienze della vita, gli insegnamenti delle persone più sagge, ci impolverano un poco, come quando camminiamo per una vecchia strada di campagna, ma basta soffiare su quel po' di polvere perchè noi ritorniamo tali e quali come eravamo prima di ogni insegnamento. Così continuai a commettere gli stessi errori.

La musica che metteresti come colonna sonora

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Un'indagine emozionante


E' un libro con uno stile classico, ma con una storia estremamente originale. La trama è piena di colpi di scena inaspettati ed incredibili, con una caratterizzazione molto profonda dei personaggi. Il protagonista, in particolare, è un uomo particolarmente freddo, che però, via via che la trama si evolverà, metterà in risalto la sua estrema perspicacia e furbizia, arrivando dove la polizia non sarebbe stata in grado di arrivare. Apprezzo il fatto che venga costantemente fatto capire che lui non lavori per conto della polizia. Compierà spesso azioni poco legali, spesso per una sorta di vendetta o in certi casi per semplice bontà.

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Il nuovo dottor Lamberti

La frase che ti è piaciuta di più

Non guardava Davide, non gli importava molto se ascoltasse o no, parlava così come per pregare - riassumere la vita di un uomo non è forse una preghiera? - ma sentiva che Davide ascoltava, anzi, non lo aveva mai ascoltato come in quel momento.

La musica che metteresti come colonna sonora

nessuna

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La copertina è perfetta per questo tipo di libro. Apprezzo molto la sua semplicità, che comunica subito cosa si andrà a leggere.

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Un'indagine avvincente ed originale


Trovo che questo libro sia molto coinvolgente e che analizzi e metta sotto i "riflettori" il fatto che dal male si possa passare al bene, una possibilità che non viene concepita da chiunque e che viene banalmente trascurata in quanto spesso si crede che tra bene e male vi sia staticità e che le conversioni da uno all'altro non esistano.

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La frase che ti è piaciuta di più

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La musica che metteresti come colonna sonora

Hans Zimmer - Time

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Trovo che la copertina sia adatta, che incuriosisca e allo stesso tempo non lasci trasparire nulla della trama

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"Una semplice dimostrazone di come, in fondo, il male sia parte del bene"


Inizialmente, il libro mi è parso molto difficile da comprendere e ad ogni riga provavo un senso di pesantezza nel doverlo leggere.
Ciononostante, dopo l'iniziale complessità, il romanzo è divenuto assai interessante, a tal punto da farmi divorare ogni pagina.
Scerbanenco è stato alquanto abile nel riuscire a far confluire in un'unica storia argomenti come eutanasia, Mafia, giustizia e prostituzione. In particolar modo, mi sono piaciute molto le riflessioni di Livia, la quale si chiedeva se una donna potesse decidere di prostituirsi deliberatamente o meno, per poi giungere alla seguente conclusione: "[...] La donna è una merce troppo richiesta, rappresenta un fattore economico e sociale troppo vivo perché non vi si crei una struttura di interessi."
Tuttavia, non ho apprezzato tante delle digressioni proposte, perché inutili e dispersive, capaci solamente di bloccare una narrazione altrimenti fluida e, comunque, completa.
Inoltre, il finale è stato a dir poco deludente [...]

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Il sangue che sostituisce le lacrime

La frase che ti è piaciuta di più

Ci sono state molte frasi capaci di impressionarmi, in particolar modo due. La prima è la seguente: "Pietosamente il whisky aveva addormentato le vipere che lo mordevano e lo avvelenavano dentro."
La seconda è: "Oltre il silenzio materiale, a lungo andare pesava anche il silenzio di Davide, creava alla fine l'allucinante dubbio che fosse vivo solo in apparenza, che continuasse a muoversi, a nutrirsi, ma come per forza d'inerzia, essendo già morto."

La musica che metteresti come colonna sonora

Just my soul responding ~Amber Run

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

La copertina è molto suggestiva, sfondo verde con la sagoma di un uomo, i cui tratti sono indefiniti e capaci di rendere irrequieti ma allo stesso tempo intrigati i lettori. Inoltre, l'uomo, che si deduce essere il protagonista, tiene la sua mano sul suo cappello e il suo sguardo è rivolto verso il basso, quasi volesse ricordare e dire che nonostante tutto ogni cosa vada bene, anche se rende comunque l'idea di un uomo che prova amarezza e una sorta di malinconia.

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"Si sentiva in colpa come un fiammifero in cenere in un fienile in fiamme"

Se ti va scrivi un messaggio all'autore. Chissà, magari riusciamo a mandarglielo

Gentile autore, dopo la lettura devo ammettere che il libro mi ha lasciato una sorta di amaro in bocca. Il titolo mi aveva invogliato a leggere questo libro, ma purtroppo le mie attese sono state un po' deluse, soprattutto la parte finale, dal mio punto di vista incompleta ed eterea.
Tuttavia, mi è piaciuta moltissimo la sua abilità nel riuscire ad affrontare argomenti così delicati con estrema facilità e a saper descrivere ogni stato d'animo, ogni pensiero ed ogni ragionamento dei protagonisti in modo a dir poco sublime.


Questo libro mi ha colpita molto.
Una delle cose che mi è piaciuta di più è stato il modo di scrivere. La lettura è infatti un climax crescente di emozione, che parte con un inizio lento, fino ad arrivare ad un finale enigmatico, pieno di suspance e tensione. Andando avanti a leggere si fa sempre più luce sulla vicenda iniziale, partendo da un "semplice" presunto suicidio, fino ad arrivare ad un sistema di criminalità organizzata molto più complesso e radicato.
L'autore inoltre tratta in modo molto schietto anche gli argomenti più difficili, senza però mai perdere una certa delicatezza, riuscendo in questo modo a mandare in modo diretto e senza giri di parole, il messaggio al lettore. Descrive in modo molto realistico ed esaustivo la dura realtà dell'epoca, mantenendo però una sorprendente tranquillità.
A fare da sfondo a tutta la vicenda c'è la Milano degli anni '60, del boom economico, alla quale però non da molta attenzione. Si focalizza invece sulla storia di coloro che lui chiama "pesci piccoli", ovvero gli emarginati, gli ultimi ai quali la criminalità e l'abbandono a se stessi sembra l'unica via di salvezza, per sfuggire dalla loro dura realtà.
Mi ha confusa, ma allo stesso tempo stupita il fatto che l'autore metta più volte, chiaramente in dubbio il confine tra il bene ed il male, trasmettendomi che non sempre la legge si può tradurre con giustizia e che ci sono diverse interpretazioni di quest'ultima.
Nel complesso di questo libro mi è piaciuto particolarmente: la trama, la modalità di scrittura, le tecniche usate mi hanno tenuta continuamente sulle spine, facendomi, man mano che procedevo con la lettura, venire sempre più voglia di scoprire un altro "tassello" della verità.

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Alberta

La frase che ti è piaciuta di più

Siamo troppo sensibili, cioè siamo ridicolmente divisi in due categorie nette, le pietre ed i sensitivi. Qualcuno con un'accetta fa scempio della propria famiglia, moglie, madre e figli, poi in carcere, tranquillo, chiede si essere abbonato alla Settimana enigmistica per fare le parole crociate. Qualche altro, invece, deve essere ricoverato al neurodeliri, perchè ha lasciato la finestra aperta, il suo gattino su è arrampicato sul davanzale ed è caduto dal quinto piano: ha ucciso lui il gatto, pensa, e impazzisce.

La musica che metteresti come colonna sonora

Phoenix Rising- Audiomachine

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Guardando anche le copertine degli altri libri di Scerbanenco, credo che siano tutte coerenti. Tutti i suoi libri celano del mistero, come la figura scura raffigurata in primo piano.

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Un libro che ti accompagna alla scoperta della verità


Il libro è un climax crescente di emozioni: parte da una semplice storia di un ex detenuto per arrivare ad un delitto. [...] Viene considerato un giallo, sebbene al suo interno vi siano forti richiami al romanzo psicologico e a quello poliziesco.
Sebbene sia stato scritto negli anni 60 è un libro molto attuale, poichè affronta delle tematiche ancora molto dibattute. La morte è un tema che ricorre molto, ma è affrontato elegantemente nella prima parte, nella quale viene analizzato il rapporto fra l'amore e la morte (eros e thanatos) e l'eutanasia. L'uso della tematica della mafia, in questo contesto, vuole essere una denuncia dell'autore e vuole sradicare nel lettore il preconcetto che la mafia è solo del sud Italia (infatti il romanzo è ambientato in una Milano di centro- periferia). Ciò su cui ruota tutto il romanzo è la prostituzione. Di questo argomento vengono offerte diverse interpretazioni insolite, una fra tante la prostituzione privata.

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Il titolo scelto dall'autore è molto intrigante, poichè porta il lettore a scoprirne il vero senso. Scegliere di accostare il sostantivo "venere" con l'aggettivo "privata" è quasi come fare un ossimoro. Sebbene possa risultare antitetica come scelta, basta analizzare con attenzione il libro per capire che si tratta del titolo più razionale che si potesse scegliere per questo libro.

La frase che ti è piaciuta di più

"Morire è cento volte meglio di aver paura di morire."

La musica che metteresti come colonna sonora

Una notte sul Monte Calvo- M. Musorgskij

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

La copertina è parlante. Con la scelta di questa raffigurazione si tende a mettere in evidenza sia il protagonista che il contesto nel quale questi opera. In primo piano, infatti, vi è un uomo molto elegante, colto nell'atto di meditare. Sullo sfondo, invece, è stata usata una tecnica che rimanda al sangue versato sull'asfalto.

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Una storia per farsi giustizia da soli


Un libro travolgente che cattura l'attenzione del lettore dall'inizio alla fine. Un inizio, secondo me, troppo lento, compensato, però, da un finale enigmatico e pieno di misteri. Una storia che tiene sempre "sulle spine". Una lettura veloce e semplice. Consiglio questo libro a chiunque volesse "tuffarsi" in una realtà spazio-temporale particolare e, soprattutto, molto diversa dalla nostra.

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Scacco Matto

La frase che ti è piaciuta di più

"...Siamo troppo sensibili, cioè ridicolmente divisi in due categorie nette, le pietre e i sensitivi. Qualcuno con un'accetta fa scempio della propria famiglia, moglie, madre, figli, poi in carcere, tranquillo, chiede di essere abbonato alla "Settimana Enigmistica" per fare le parole crociate. Qualche altro, invece, deve essere ricoverato al neurodeliri perché ha lasciato la finestra aperta, il suo gatto si è arrampicato sul davanzale ed è caduto dal quinto piano: ha ucciso lui il gatto, pensa e impazzisce."

La musica che metteresti come colonna sonora

The XX - Intro HQ

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

Sinceramente io l'avrei rappresentata diversamente, ma penso che rappresenti a pieno la "colonna portante" della storia.

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Una macchina, due uomini, un appartamento di periferia, una macchina fotografica, una donna ... UNA VENERE PRIVATA ...


Questo libro mi è piaciuto tantissimo, è senz'altro uno dei migliori nel suo genere. Nonostante sia stato scritto diversi anni fa rimane molto attuale.
Un libro davvero coinvolgente in cui la tensione non cala mai ,è senza dubbio uno dei noir più belli che abbia mai letto.

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L'investigatore

La frase che ti è piaciuta di più

La società è un gioco

La musica che metteresti come colonna sonora

Non lo so

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Il noir più coinvolgente di tutti


Questo romanzo rappresenta appieno il genere giallo. La storia è molto intrigante e piena di dettagli che rendono la lettura interessante.
L'autore, con questo libro, vuole mostrare il grado della donna all'interno della società e che, molte volte, viene sminuita senza alcun motivo. Grazie a questo, oltre ad essere una perfetta idea di romanzo poliziesco, porta il lettore a riflettere su concetti ricorrenti: prostituzione, circoli viziosi e libertà di parola.

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Voglia di libertà

La frase che ti è piaciuta di più

[...] e a poco a poco scoprì che bevendo una certa quantità di whisky, un whisky qualunque, quella sensazione di contenere dentro di sé un assassino, come una bomboniera da sposa può contenere un confetto al cianuro, si affievoliva.

La musica che metteresti come colonna sonora

21° Chick Corea-Pannonica

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

La copertina è uno dei punti forti di questo libro: il colore verde rotto, a tratti, dal bianco creano uno sfondo all'uomo raffigurato in posizione eretta col capo chinato, come a togliersi il cappello.
In conclusione, posso solo dire di amare questa copertina, che rende tutto più intrigante e misterioso

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Fatevi rapire dal circolo vizioso della prostituzione; ma non tutto è come sembra, perchè si comincia sempre qualcosa com l'obiettivo di finirla.

Se ti va scrivi un messaggio all'autore. Chissà, magari riusciamo a mandarglielo

Ho adorato e adoro tuttora il suo libro.
Uno dei suoi punti forti, è proprio la verità che si cela sotto questo racconto, una verità cruda, ma vera. Molti colpi di scena hanno reso il suo libro degno di essere letto, cosa che non molto riescono a fare. La voglio ringraziare, perché, da ora, nella mia libreria, ho un libro di cui vado fiera.


Scerbanenco con questo libro vuole raccontarci la cruda realtà nel periodo della Milano quando essa aveva raggiunto il suo “massimo splendore economico” ed della criminalità che si celava dietro.
Scerbanenco in questo libro ha dato il massimo per creare la suspance giusta per tener incollato il lettore sul suo libro.
Queso libro di genere giallo mi è piaciuto particolarmente perché non è il classico giallo che si può trovare in giro: questo è un giallo che solo in pochi scrittori riescono a fare.

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La Milano segreta

La frase che ti è piaciuta di più

non ce n'è una in particolare

La musica che metteresti come colonna sonora

musica di suspance

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Una bella copertina ma a mio parere un po’ troppo semplice

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Vuoi un libro che ti dia emozioni uniche? se la risposta è si allora questo libro fa al caso tuo


Venere Privata  dal mio punto di vista è
un tentativo molto ben riuscito di falso-reale, dove si fa fatica a comprendere la finzione della cronaca nera dei giornali dell'epoca e la
realtà di un racconto crudo e tosto.
Il genere del libro è il giallo, parla di prostituzione e di delitti con la descrizione della complessità per la polizia per svelarne la verità.

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I misteri del Duca Lamberti

La frase che ti è piaciuta di più

Nessuna in particolare

La musica che metteresti come colonna sonora

Una musica da suspance

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È giusta

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Scopri l'assassino


Questo romanzo Giallo mi è piaciuto molto.
La storia è intrigante, gli avvenimenti appassionanti e avvincenti. L'autore descrive la storia in modo schietto e anche gli argomenti più delicati vengono affrontati in modo diretto senza tanti giri di parole, l'autore vuole infatti far arrivare il messaggio in modo diretto e questo è un aspetto che mi è piaciuto particolarmente del libro. I temi affrontati sono molto attuali nonostante si tratti di una storia ambientata nel secolo scorso.
La lettura è stata piacevole e per nulla noiosa.
La consiglio a tutti gli amanti del genere

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La Milano dai temi crudi

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Non ne ricordo una in particolare

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Una canzone da brividi

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Penso che sia molto azzeccata

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Temi crudi


Scerbanenco racconta, in questo giallo ricco di suspance , la Milano degli anni del boom economico e la sua criminalità ,storie di personaggi che hanno perso la retta via , il loro entusiasmo ,i loro principi e si sentono terribilmente soli.
Però laddove la coscienza vuole vincere il prezzo da pagare è altissimo.
Una storia coinvolgente che mi ha lasciato con il fiato sospeso fino alla fine .

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Quel peso chiamato coscienza

La frase che ti è piaciuta di più

Più ne schiacci e più ce ne sono ............ma forse bisogna schiacciarli lo stesso.
Scerbanenco si riferisce agli sfruttatori a come sia inutile indagare a come l'omertà e la paura li salvi , ma nonostante ciò chi ha il coraggio deve continuare a combatterli ,senza arrendersi sperando che prima o poi il bene trionfi sul male.

La musica che metteresti come colonna sonora

metterei come sottofondo alla lettura di questo libro la colonna sonora del programma televisivo "Chi l'ha visto"

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

ad essere sincero la copertina non mi ha entusiasmato in modo particolare ma mi è piaciuto talmente tanto il libro che sulla copertina posso anche soprassedere

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un libro che ti rapisce anima e cuore

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Avrei voluto dire a Scerbanenco che ha scritto un libro bellissimo,io che non amo particolarmente leggere , mi sono lasciato talmente coinvolgere dalla lettura che mi ritrovavo a notte inoltrata ancora con gli occhi incollati tra le righe ,indeciso se spegnere la luce e sprofondare nei sogni o finire il libro .
So ,caro scrittore ,che non potrai leggere queste mie poche righe , per cui ti auguro un viaggio fantastico!!!


Il romanzo noir "Venere privata" di Giorgio Scerbanenco mi è piaciuto molto in quanto si tratta di un romanzo con una trama alquanto intrigante.
Scerbanenco racconta il lato oscuro, e ancora taciuto, di un luogo e di un’epoca: la Milano del boom economico. Una città labirintica e nebbiosa, travolta da insanabili piaghe sociali e popolata da quelli che per Simenon erano “la piccola gente” e per Scerbanenco sono i “pesci piccoli”, gli emarginati, gli ultimi. Uomini e donne schiacciati da un’esistenza meschina per i quali la criminalità appare come sola via d’uscita e la ferocia della volenza come unico atto liberatorio. Il confine tra Bene e Male sembra quasi non esistere, le periferie sono sfregiate dal degrado e abitate da disperati in cerca di riscatto, la borghesia è tutt’altro che “buona”. Lo stesso Duca Lamberti non è un paladino della Giustizia, ma un uomo che per primo ha patito le incomprensibili contraddizioni di un sistema che gli è parso tutt’altro che equo e che guarda in faccia assassini che fatica lui per primo a condannare.
L'autore mi ha dato la possibilità di immedesimarmi nell'atmosfera dell'epoca, scrivendo con precisione e crudo realismo di temi come la mafia, la violenza, la prostituzione e l'alcolismo.

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Delitto milanese

La frase che ti è piaciuta di più

a società è un gioco. Le regole del gioco sono scritte nel codice penale, in quello civile e in un altro codice, piuttosto vago e non scritto, detto codice morale. Saranno codici molto discutibili, che devono essere continuamente migliorati, ma, o si sta alle loro regole, o non ci si sta. L'unico trasgressore alle regole del gioco che io posso rispettare è il bandito col trombone che si nasconde per le montagne: lui non sta alle regole del gioco, lui, anzi, dice chiaramente che non vuol giocare alla bella società e che le regole se le fa lui come vuole, col fucile. Ma i bari no, li odio e li disprezzo. Oggi ci sono i banditi con l'ufficio legale a latere, imbrogliano, rubano, ammazzano, ma hanno già studiato la linea di difesa con il loro avvocato nel caso fossero scoperti e processati e non vengono mai puniti abbastanza, Vogliono che gli altri stiano al gioco, alle regole, ma loro non ci vogliono stare. Questo non mi va, questa gente non la sopporto..."

La musica che metteresti come colonna sonora

Don't panic, Coldplay

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Non puoi dire di amare il noir se non leggi "Venere privata".


Il libro mi e piaciuto è adatto agl adolescenti ed è molto misterioso,ha un linguaggio abbastanza comprensibile per essere un giallo.

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L ultima speranza

La frase che ti è piaciuta di più

"La cosa più logica è che lei abbia paura,non mi ha mai visto e sa che dovrà fare tutto quello che le dirò io"

La musica che metteresti come colonna sonora

G-eazy- Sober

Cosa pensi della copertina? Vuoi mandare un messaggio all’editore che l’ha scelta?

é adeguata alla storia

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A Duca Lamberti viene affidato un compito importante: deve prendersi cura di Davide,alcolizzato e figlio dell ingegnere Pietro Auseri