Ero molto scettica riguardo alla lettura di questo libro, ma ho deciso di leggerlo ugualmente per smentire i miei pregiudizi. Purtroppo però li ho visti confermati e la lettura non mi ha entusiasmato per niente.
Ho trovato questo libro molto noioso, spesso ripetitivo e per niente coinvolgente. La trama si ripeteva in modo lento e senza cambiamenti che dessero una svolta al racconto, era un semplice elenco di episodi. Il racconto non mi ha coinvolto, forse perché prendeva il punto di vista di un cane e non mi ha permesso di entrare nell'atmosfera della storia. Solo la parte finale era un po' più emozionante del resto del racconto, ma anche il finale mi ha deluso. Non me lo aspettavo diverso, ma l'ho trovato alquanto banale e scontato. Il linguaggio era abbastanza scorrevole, ma c'erano troppe ripetizioni che rendevano la lettura noiosa e poco appassionante. Complessivamente quindi ho trovato questo libro banale, poco coinvolgente e piuttosto anche piuttosto noioso.

Il libro mi è piaciuto perché mi ha suscitato forti emozioni, ho provato ansia, angoscia e dolore quando Buck veniva frustato e bastonato da Hal.
Buck, stremato, stava per abbandonarsi alla morte e invece si è fatto forza ed è riuscito ad avere la mente lucida. Thornton lo salva dalla sofferenza e, diventato suo padrone, gli dona quell'amore e affetto che aveva sempre desiderato. Buck riesce a conquistare la libertà tornando nella foresta insieme ai lupi perché alla fine la natura è la sua casa.
Mi ha colpita la differenza tra Buck e i suoi padroni. Buck, un cane intelligente alla ricerca dell'amore, di un padrone che gli dia affetto costretto però alla vita faticosa e piena di sofferenze di un cane da slitta maltrattato e bastonato, a causa dell'egoismo di un uomo ed educato così al furore e alla ferocia contro uomini e altri cani. I suoi padroni, uomini meschini e crudeli, che pensano solo a loro stessi e non importa loro di quanto possa soffrire un animale maltrattato.
Questo libro mi ha fatto vedere la realtà attraverso gli occhi del cane, che grazie alle descrizioni accurate dei suoi pensieri e riflessioni, mi ha avvicinata a lui e mi ha fatto capire quanto possa essere importante l'amore anche per un animale.

Un libro davvero emozionante e intenso, che va oltre al semplice avventura. La storia di Buck è costituita dal susseguirsi dalla presenza di scene crude e violente da cui spesso riuscirà a trarre delle lezioni di vita importanti ed utili per la sopravvivenza in una natura ostile, responsabile di mali, che alla costante pretesa di rispetto non darà pace agli esseri più deboli. Il cane proseguendo nel suo viaggio, imparerà a rispettare e porre fiducia in persone/animali che gli ricambieranno lo stesso. Accantonerà a poco a poco i ricordi della sua placida vita di un tempo, avvicinandosi sempre di più al richiamo selvaggio dei suoi antenati, il Richiamo della foresta.

Libro molto rude e puro di verità.
Leggendolo ho sperato in un bel finale, dopo un po' di tempo che ho letto mi sono affezionato al cane.

Il romanzo parla di un cane nato in California che viene venduto a un trafficante di cani. I suoi nuovi padroni canadesi lo addestrarono per farlo diventare un cane da slitta. Il cane si innamorò della natura e iniziò a viverci con i lupi.
E' una bella storia, facile da leggere e molto avvincente

Il richiamo della foresta è un libro davvero emozionante per me, che va oltre la semplice storia di avventura. Mi sono molto appassionata nel leggerlo perché, anche se spesso racchiude scene brutali e violente, mi ha fatto veramente capire l'importanza della natura e del regno animale.
Fin da subito ho capito che al centro di tutto vi è la natura, protagonista assoluta del libro, impersonata dall'animale più plasmato dall'uomo: il cane, un cane capace di arrivare anche ad uccidere pur di salvare il suo padrone, in un mix perfetto tra istinto puro e vita in cattività.

un libro sensazionale, una storia coinvolgente e delle parole che trasmettono sensazioni ed emozioni.
Il testo in sé, è colmo di descrizioni di ambienti meticolose che variano notevolmente durante il racconto (dalla nobile dimora contornata da prati, sentieri e ombreggiata da pioppi si passa alla fredda distesa del Klondike) e ciò influenza sia il lettore che il nostro cane-protagonista.
Buck infatti, una volta “lasciata” la propria casa e finalmente libero di sfogare la sua voglia di selvaggio, cambia.
Il nostro personaggio dinamico era, sin dagli esordi del racconto, un cane nobile e spensierato, ma pur sempre accompagnato da questo istinto selvaggio che lo persuadeva e lo portava all’allusione di potersene andare.
Così è stato, ma non per mano sua.
Rapito e venduto, il cane si è ritrovato ad essere addestrato a trainare le slitte dei cercatori d’oro che partecipavano al cosiddetto periodo della “corsa all’oro” e distinguendosi sin da subito per via della sua stazza e della sua mole, lui soddisfa il suo “richiamo della foresta”.
Viene descritto poi come un cane forte e orgoglioso, fedele e amico al suo padrone, al quale avrebbe donato la vita pur di salvarlo e questo dimostra che l’autore voleva evidenziare che anche gli animali
Il libro trasmette un sacco di sensazioni e sapori di quelle che sono le avventure di Buck, altresì aiuta il lettore a capire che cambiamento sta avvenendo nel cuore del cane.
Lui stesso viene spesso paragonato agli umani in una società che ormai è in pieno sviluppo, cioè l’uomo che ormai è abituato a vivere nella nuova quotidianità vuole tornare ai primordi, evadere da quella realtà che sotto certi aspetti lo turba ed è questo secondo me il motivo dell’assegnazione del titolo “il richiamo della foresta”.
Come ho detto prima il libro è veramente steso alla perfezione e curato nei dettagli, regalando al lettore un’avventura vissuta dentro la propria mente.

La lettura del capolavoro di Jack London “Il richiamo della foresta”, mi ha entusiasmato nella sua interezza. Il libro è ambientato nel Klondike, un territorio dello Yukon, regione canadese, famoso per la quantità di giacimenti d’oro che richiamarono uomini da tutte le parti del mondo, nel 1897, alla ricerca del materiale prezioso. Il nostro protagonista è Buck, un cane lupo di una felice famiglia che vive in una villa in California, ma viene rapito e venduto a un trafficante di cani. Buck viene trasportato in Canada dove a quei tempi i cani erano una merce molto preziosa perché avevano il compito di trainare le slitte dei cercatori d’oro. Buck si inserirà in un ambiente opposto a quello da cui proviene ma allo stesso tempo familiare...
Un altro aspetto del libro che mi è piaciuto è il fatto che London riesce a inserire perfettamente le sue meravigliose descrizioni tra le parti di narrazione facendole risultare spontanee e per niente noiose.

Una meraviglia, una lettura appagante, talmente coinvolgente durante l' ultima parte che non ho avuto dubbi sul mio giudizio: è un capolavoro. Un libro molto bello che nella sua semplicità è riuscito a lasciarmi qualcosa di importante. Non è assolutamente un libro solo per bambini in quanto è un racconto molto crudo in cui i cani vengono maltrattati e uccisi. E' bello vedere la trasformazione di Buck da cane di casa che vive nelle comodità, a cane selvatico costretto a sopravvivere ad un ambiente come quello dell' estremo nord. Molto commovente l' amicizia con John Thornton, che alla fine è l' ultimo legame con il mondo civilizzato. Il richiamo alla vita primordiale, però, è troppo forte e quando anche l' ultimo legame si spezza lui è finalmente libero

Il romanzo parla di Buck, cane nato in una villa in California, il quale viene venduto dal giardiniere dei suoi padroni ad un trafficante di cani.
Buck viene trasferito in Canada, dove i suoi padroni gli insegneranno, con le buone e con le cattive, come diventare un cane da slitta. Dopo varie avventure Buck rimane incantato dalla natura e decide di vivere nella foresta insieme ai lupi.
Questo libro mi è piaciuto perché c’è una descrizione molto dettagliata degli ambienti, che rende partecipe il lettore a 360° nella storia, e per le varie avventure vissute da Buck.
Inoltre questo libro fa riflettere sul maltrattamento degli animali da parte dell’uomo.

Questa é la storia commovente di Buck, un cane domestico del Sud degli USA costretto a diventare un cane da slitta nell'inospitale Nord. Lo stile é semplice e chiaro e il lettore si immedesima nel protagonista fin dalle prime pagine, finendo a fare il tifo per lui. Lo consiglio assolutamente a tutti quelli che amano la natura!

Per me il richiamo della foresta è un libro davvero emozionante che va oltre una semplice storia di avventura. Al centro di tutto è presente la natura che ha il ruolo di protagonista assoluta.

L’accento del libro è posto soprattutto sul rapporto uomo-animale, che lascia emergere quanto l’uomo, avido ed egoista, sottomette gli altri esseri viventi pur di raggiungere i suoi scopi. In tutto ciò però anche l’amicizia e la fedeltà riescono a trovare spazio e a riscattare l’umanità dando un senso di speranza.

Secondo me, il maggior punto di forza di questo libro è la cura nelle descrizioni dei paesaggi che rendono le ambientazioni scenografiche ma anche molto realistiche. Le rappresentazioni dei luoghi che fanno da sfondo alle vicende sono davvero affascinanti e riescono a trasmettere il freddo e la fatica dell’Alaska ma anche la bellezza dei paesaggi completamente bianchi e desolati.

Ma non solo le descrizioni delle ambientazioni sono molto curate, per l’intera durata del libro l’intensa presenza di particolari riesce a rappresentare in modo molto chiaro il comportamento di Buck. La caratterizzazione del cane è spettacolare, in ogni momento si riescono a comprendere le sue paure, i suoi timori, le sue fatiche ma anche la sua gioia e le sue soddisfazioni.

Sempre riguardo a Buck, un’altra cosa che ho particolarmente apprezzato è l’evoluzione che compie durante il corso del racconto. Il suo spirito libero e selvaggio che era stato per anni addomesticato dall’uomo viene progressivamente fuori quando si trova costretto a scontrarsi con la durezza dell’ambiente ostile e degli esseri viventi che lo circondano.
In generale Questo libro mi è particolarmente piaciuto perché riesce a suscitarti numerose emozioni, dal momento che risulta particolarmente facile immedesimarsi nel cane stesso. Inoltre ho apprezzato la scrittura che ho trovato scorrevole e molto chiara.

Ho trovato il libro scorrevole nella lettura e piacevole nel contenuto.
La storia narra del mutamento interiore avvenuto all'interno del cane Buck, il quale passa da un ambiente pacifico nei caldi paesi del Sud ad un territorio ostile in Alaska.
La drammaticità del racconto, nonostante possa sembrare troppo cruenta, rappresenta a pieno a violenza utilizzata nel mondo animale.
Consigliato a quelli di tutte le età, ma soprattutto agli adolescenti.

Tutti e tre racconti molto belli, che ti trascinano all'interno dell'inverno e delle montagne in cui sono ambientate le storie. La mia preferita è stata la prima, "Il richiamo della foresta". In questa storia seguiamo la vita avventurosa di Buck, un cane dall'aspetto di un lupo che diventa un cane da slitta durante la "corsa all'oro del Klondike". Seguendo questa storia, ci sentiremo proprio come Buck, e io personalmente ho trovato tutta la sua vita avventurosa, interessante e commovente. La storia è forse una delle più affascinanti che io abbia mai letto, e lo raccomando a tutti degli amanti dell'avventura.

Nel libro "Il richiamo della foresta" di Jack London traspare chiaramente il carattere dell'autore che, come scritto nell'introduzione, è caratterizzato dalla voglia di avventura, la stessa che scopre di avere il protagonista della narrazione ovvero Buck, un cane di grandezza considerevole che rivoluzionerà la sua vita.
Dopo essere costretto a lavorare tra i ghiacci dell'Alaska, l'incrocio tra un San Bernardo e un Shep (pastore scozzese) cambierà incredibilmente, tanto da non riconoscere più il suo atteggiamento prima della partenza.
Un punto di forza di questo romanzo classico americano è il modo in cui viene analizzata la psicologia dei canidi, infatti ogni personaggio, rigorosamente chiamato per nome forse in un modo eccessivo, ha una diversa personalità che emerge nei vari capitoli della storia, questo insieme di caratteri rende la "società" del Nord americano molto simile a quella del classico quartiere malfamato: dove non ci sono delle regole stabilite; le vicende crude mettono costantemente in contrasto i vari elementi; si lotta per sopravvivere ma soprattutto il più forte comanda, come si dice nel testo: "La natura è sempre stata così: o si vince o si perde, o si mangia o si viene mangiati, o si sopravvive o si soccombe".
Il testo è scritto in maniera abbastanza scorrevole, con alcuni dialoghi tra uomini contrassegnati da un linguaggio molto scurrile, per il resto i pensieri del personaggio principale vengono descritti in maniera diretta dal narratore che, in questo libro, risulta essere onnisciente, tanto da anticipare di sfuggita il futuro.
Soprattutto durante le scene cruente è presente un linguaggio molto crudo e in alcuni casi freddo, come se si volesse esaltare l'accaduto, questo uso continuo risulta essere addirittura monotono alla lunga, facendo perdere di peso e significato i termini adottati.
Nella mia versione del libro le facciate di sinistra originali in inglese mentre a destra c'era un'impeccabile traduzione in italiano, ho trovato quest'idea geniale perché in questo modo si può facilmente accedere al contenuto autentico, nonostante ciò molti dei luoghi in cui si svolgono le avventure sono spiegati in un'indice generale nelle ultime pagine.
Complessivamente lo reputo un libro al contempo duro e rozzo nelle vicende ma anche preciso nel descrivere la situazione della corsa all'oro in Nord America avvenuta nel fine '800, il pregio maggiore è sicuramente il descrivere a 360° la vita caratteristica della storia in poche pagine.

Questo libro è un classico della letteratura ed è letto e apprezzato da grandi e piccoli lettori. Tra questi ci sono anch'io.
Mi ha colpito la trama e la scelta del protagonista, un animale, che però prova gli stessi sentimenti dell'uomo. Quando comunica con i suoi simili usa il linguaggio in versi della sua specie e tra loro si capiscono molto bene, forse molto di più degli esseri umani che si esprimono tramite le parole.
Alcune descrizioni della lotta tra cani mi hanno impressionato negativamente perché raccontate nei particolari più crudeli.
L'autore mette in risalto il rapporto tra uomo e cane spesso basato sulla violenza : quando l'animale non obbedisce il padrone lo punisce severamente
senza scrupoli .

l ' autore spiega la vicenda con parole ricercate ma comunque ben comprensibili e sempre al posto giusto il problema è che la vicenda è un po' ripetitiva comunque nel compresso il libro non è male

Davvero un bel libro.
Jack London ha raccontato la storia di Buck, un cane passato da un vita tranquilla ad una vita spericolata e violenta.
Secondo me la storia del cane è come un percorso di crescita interiore, nel senso che, durante tutto il racconto, l'animale ha prima subito violenze, poi si è dovuto adattare alle rigide condizioni climatiche e successivamente ha potuto interagire con gli altri cani.
Tutte queste esperienze non hanno fatto altro che fortificare Buck.
A coloro che, come me, amano il genere avventuroso consiglio vivamente questo libro perché riesce ad alternare momenti violenti e crudi a momenti più descrittivi e tranquilli.
La lettura del libro è resa ancora più piacevole da un uso semplice del lessico, che, riesce a far capire bene il messaggio.

Il libro mi è piaciuto anche se molto drammatico, fa capire quanto è importante la natura e gli animali. Alcuni pezzi non sono molto chiari.

il libro mi è piacuto molto perchè ti fa vedere come si può trasformare il rapporto tra uomo e cane. Alcune parti sono un po' forti, ma vale la pena leggerlo, soprattutto se ti piacciono le avventure e la natura.